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Anche qui un incipit colora di sé tutta la sequenza? 6
MADRE: Non è che sia più o meno grave, più o meno... [???].
PSICOTERAPEUTA: Sì, uno meno vomita e meglio è.
MADRE: Certo!
PSICOTERAPEUTA: Anche perché c’ha meno problemi. Però, in se stesso il
fenomeno, la natura del disturbo, è sempre il solito. C’è una persona che, a
un certo punto, pur di liberarsi del cibo, impara a vomitare. C’è chi vomita
col dito, c’è chi vomita anche senza dito; quando uno diventa bravo, ad un
certo punto, può fare a meno del dito, addirittura fa così “Brr” e via! Allora, il
problema riguarda il fatto che una persona senta questo bisogno. Ora, fino
ad oggi, a parte i suoi colloqui con la dottoressa [omissis], avevate fatto
qualche tentativo per uscire da questa situazione? O, col fatto del segreto, è
andato avanti così?
MADRE: Quando lei mi ha raccontato, ha detto che, col suo aiuto, forse si
poteva arrivare, però non mi chiedeva, che cosa fare, quindi...
MARA: Io pensavo che bastasse solo dirlo a qualcuno, magari io mi potevo
sentire meglio, potevo...
PSICOTERAPEUTA: Poteva sfogarsi!
MARA: Eh, potevo magari prendere coscienza di quello che facevo, perché,
d’altra parte, lo facevo, così, per istinto, quasi, e, quindi, pensavo che,
magari, confidarlo a qualcuno mi servisse a qualcosa, invece, magari, è
durato due o tre giorni, diciamo così.
Non è proprio di fuori l’idea di trovare aiuto in un altro sé, TERZO...
vedi sopra...
PSICOTERAPEUTA: E poi ha ricominciato.
MARA: Eh, poi dopo questi due-tre giorni, in realtà, me ne sono accorta dopo,
non è che mangiavo regolarmente, cercavo di evitare il più possibile di
mangiare, proprio perché ci avevo paura di mangiare troppo.
PSICOTERAPEUTA: Ma, aveva paura di mangiare troppo perché poi
vomitava...
MARA: No.
PSICOTERAPEUTA:... o per le conseguenze di mangiare troppo?
6 Come nella ricerca sviluppata da Gradoni (in Psicologia dinamica e
conversazionalismo, 1998) in cui si parla di Predicati Finzionali Inaugurali (o
inauguranti).