Download PDF File 3 - Disfinzione

63
Si ritorna al “cambiamento” di cui fin dalle prime battute; nel
frattempo, Mara è diventata anche “dispersiva” e “distratta”! Altre due
forme di contrapposizione: DECIMLA e UNDICESIMA.
PSICOTERAPEUTA: In questa vicenda siamo arrivati ai giorni nostri?
MADRE: Sì, perché mi cominciò a dire quella volta: “Mamma, lasciami a casa
tre o quattro giorni”, perché, probabilmente, con lo studio era rimasta
indietro. E, quindi, se ne parlò.
PSICOTERAPEUTA: Però, ora, ultimamente, diciamo, negli ultimi due-tre
mesi?
MADRE: Sì.
PSICOTERAPEUTA: Non ci sono state cose particolarmente nuove.
PADRE: Negli ultimi due-tre mesi, no.
PSICOTERAPEUTA: Quindi anche la decisione di fare la terapia è nata così?
PADRE: È nata...
PSICOTERAPEUTA: Pensando, riflettendo.
MADRE: Io con lei, perché dalla dottoressa sono andata prima da sola, io.
PADRE: Quando? In gennaio.
MADRE: In gennaio-febbraio. Quindi, è stata la dottoressa ad avermi coinvolto,
di parlarne.
PSICOTERAPEUTA: Quindi, ne avete parlato insieme e avete preso la
decisione.
MADRE: Esatto. Quindi ho cercato prima di parlarne con lei [non si capisce se
si riferisca a Mara o alla dottoressa].
PADRE: Prima c’è andata lei due volte da sola, poi altre tre volte insieme
siamo andati dalla dottoressa.
PSICOTERAPEUTA: Ho capito.
Che cosa ha capito lo psicoterapeuta? Interessante comunque
l’alternarsi e il combinarsi dell’“insieme” e del “da sola”! Consiglierei di
leggere questo alternarsi alla luce non tanto della ricerca di autonomia
ma della ricerca di contatto.
PADRE: Mai concorde lei [Mara] con la dottoressa.
PSICOTERAPEUTA: D’accordo con tutto quello che ha detto sua moglie?
PADRE: Sì, sostanzialmente sì.
PSICOTERAPEUTA: Quindi, il problema...
PADRE: Il discorso irregolarità alimentari al massimo, irregolarità nello
studiare, anche. [11a forma di contrapposizione?]