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Un’altra crisi etc. Questa volta, non provocata dall’irruzione della
madre; è Mara, sua sponte, che ha una crisi prima che la madre vada a
lavorare, in tempo utile perché se ne accorga. Mentre nell’occasione
precedente la madre ha fatto irruzione e Mara ha avuto la crisi, qua
Mara ha la crisi prima che la madre faccia, come dire, ‘erruzione’.
Comunque, non si riesce a capire come mai la madre accoppi al
racconto relativo all’erruzione quello relativo alle giustificazioni!
In realtà si tratta del noto bilanciamento: da una parte Mara vuole
la madre vicina, vuole che non vada via di casa, che non vada a
lavorare, anche senza giustificazione, anzi, con la giustificazione che la
figlia vuole la madre vicina a sé; dall’altra nasconde alla madre le sue
decisioni che consistono anche nel marinare la scuola (nel non andare a
scuola “da sola”, senza, cioè, il permesso materno) – il disordine tocca
anche la vita scolastica! –: NONA fattispecie!
Formalizziamo l’ER:
DESIDERIO (di Mara): voglio che mia madre mi aiuti; voglio che mi rimanga
vicina.
ASPETTATIVA: Se la sveglio e piango, forse ottengo che rimanga con me.
(Non voglio che vada al lavoro; le basterà, per far forca al lavoro, la
giustificazione che io la voglio a casa con me).
RISPOSTA: la madre l’accusa di farsi le giustificazioni scolastiche “da sola” (di
nuovo il rimprovero per la ricercata autonomia?).
REAZIONE: disastrosa!
Qui appare evidente che Mara ha prevalente il bisogno del contatto
con la madre (‘simbiosi’), prevalente su quello dell’autonomia da lei: si fa
le giustificazioni “da sola”, ma vuole la sua compagnia: vuole che faccia
forca insieme con lei!
Allora: Mara implora alla madre di rimanere con lei! La madre
rimprovera a Mara di farsi le giustificazioni “da sola”!
PSICOTERAPEUTA: A cosa servivano?
MADRE: Che lei qualche giorno saltava la scuola.
PSICOTERAPEUTA: Nel senso di forca?
MARA: L’ho sempre detto.
MADRE: Dopo, l’ho saputo. Dopo!
PADRE: Dopo.
MADRE: Perché, lei sapeva...