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58<br />

Come descrivere questo seguito dell’ER del PRIMO TENTATIVO?<br />

Cioè, il suo fallimento?<br />

DESIDERIO: (della madre) vorrei affrontare il problema “in due”, con mia figlia<br />

(senza coinvolgere altri perché è me che lei vuole [desiderio di Mara]).<br />

ASPETTATIVA: se ce la faccio, tutto migliorerà; Mara cambierà; Mara mi sarà<br />

grata.<br />

RISPOSTA: [sua] non ce la faccio “da sola”!<br />

REAZIONE: ci rinuncio!<br />

<br />

PSICOTERAPEUTA: [Rivolgendosi a Cecilia] Lei lo sapeva?<br />

MADRE: No, quella volta ancora niente; quindi, cambiavo io nei confronti, lei<br />

stessa [Cecilia] l’ho sentita dire a lei o, delle volte, anche al telefono a delle<br />

amiche, che involontariamente facevo quello che mi diceva, l’aiutavo, non<br />

raccontando a loro, sapendo che lei stava male, che aveva bisogno d’aiuto,<br />

quando loro le davano contro, come del resto le davo contro anch’io prima<br />

di saperlo, cominciavo a difenderla probabilmente.<br />

Se la madre ha cominciato a difenderla, Mara ha conseguito un<br />

altro tipo di successo: l’alleanza con la madre.<br />

Ma di un’alleanza fragile, si tratta. Infatti, la madre, è vero, cambia<br />

– “quindi cambiavo io nei confronti” –; si allea con la figlia, ma agisce<br />

senza un progetto: “involontariamente facevo quello che mi diceva”.<br />

Ripetiamo, non c’è un’abduzione di secondo grado, 3 un progetto di<br />

intervento consapevole e, quindi, riprogrammabile.<br />

Quindi, un fallimento ma anche un piccolo successo; cioè, è<br />

scattata l’alleanza, ma non è stata produttiva!<br />

PSICOTERAPEUTA: Perché c’era questo segreto che loro non conoscevano.<br />

Ho capito.<br />

MADRE: Esatto.<br />

PSICOTERAPEUTA: Poi, che è successo?<br />

3 Chiamiamo abduzione di 2° grado quella relativa ad un’abduzione di primo grado; un<br />

caso tipico, in ambito psicoterapeutico: il terapeuta abduce che cosa ha abdotto il<br />

paziente; ipotizza, cioè, l’ipotesi diagnostica e di intervento sottese alla sua<br />

sintomatologia; in questo caso ha molte possibilità di intervento. (Vedi, di Cesario,<br />

Occhio clinico e guessing. Psicologia clinica e logica abduttiva, del 1999).

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