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Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo

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A. Cusmà Piccione, <strong>Vincoli</strong> <strong>parentali</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> [p. 189-278]<br />

del matrimonio e degli istituti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto familiare. 2 Si trattava <strong>di</strong> una<br />

presunzione <strong>di</strong> comodo, che – com’è agevole intuire – conduceva<br />

fatalmente ad una sorta <strong>di</strong> inversione dell’onere della prova, per cui<br />

una spinta cristiana finiva per riconoscersi ogni volta che non si fosse<br />

riusciti ad in<strong>di</strong>care qualche ragione in grado <strong>di</strong> escluderla; così persino<br />

una semplice assonanza <strong>di</strong> principio tra la <strong>di</strong>sciplina giuri<strong>di</strong>ca da un<br />

lato ed i valori portanti del Cristianesimo dall’altro era per lo più<br />

considerata segno sufficiente dell’avvenuta subor<strong>di</strong>nazione dei centri<br />

<strong>di</strong> potere imperiali al milieu ecclesiastico. 3<br />

——————————<br />

Vulgarrecht. Das Obligationenrecht, Weimar 1956; importante è anche la trattazione del<br />

problema che si trova in M. KASER, Das römische Privatrecht, II, München 1975, 5 ss.;<br />

un’efficace sintesi <strong>di</strong> questi problemi si può leggere altresì in J. GAUDEMET, La formation<br />

du droit sèculier et du droit de l’Église aux IV e et V e siècle 2 , Paris 1979, 128 ss.; per una<br />

rassegna completa dei contributi apparsi in dottrina, rinvio comunque al recentissimo<br />

lavoro <strong>di</strong> S. ROMEO, L’appartenenza e l’alienazione in <strong>di</strong>ritto romano, Milano 2010, 359<br />

ss., soprattutto alle preziose in<strong>di</strong>cazioni bibliografiche contenute nella nt. 1 <strong>di</strong> p. 359 e<br />

nella nt. 11 <strong>di</strong> p. 370. Vorrei peraltro cogliere l’opportunità per segnalare che l’elemento<br />

provinciale ed orientale ha vissuto talora, per così <strong>di</strong>re, <strong>di</strong> vita riflessa rispetto alla<br />

problematica cristiana. Già E. VOLTERRA, Diritto romano e <strong>di</strong>ritti orientali, Bologna 1937<br />

(rist. anast. Napoli 1999), 264 ss., aveva invero osservato come usi e norme orientali<br />

abbiano avuto nel movimento cristiano un potente mezzo <strong>di</strong> penetrazione, attraverso la<br />

<strong>di</strong>ffusione dei precetti dell’Antico Testamento; su questa scia, però, si è talora giunti in<br />

seguito a porre un’equivalenza insi<strong>di</strong>osa: «... se l’Oriente è essenzialmente cristiano, <strong>di</strong>re<br />

che le leggi abbiano impronta orientale, importa affermare implicitamente che abbiano<br />

ispirazione cristiana, giacché la religione è il lato più caratteristico e profondo<br />

dell’orientalismo» [così B. BIONDI, Il <strong>di</strong>ritto romano cristiano, in Atti del Congresso<br />

internazionale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto romano e <strong>di</strong> storia del <strong>di</strong>ritto tenuto in Verona nel Sett. 1948, II,<br />

Milano 1951 (= Scritti giuri<strong>di</strong>ci, I, Milano 1965, 547, da cui cito); nello stesso or<strong>di</strong>ne<br />

d’idee, cfr. dello stesso A., Il <strong>di</strong>ritto romano cristiano, I, cit., 44 ss., 126 ss.]. In tal modo<br />

opinando, però, il <strong>di</strong>scorso sul “Vulgarrecht” rischia <strong>di</strong> perdere una propria<br />

caratterizzazione autonoma, scolorendo anch’esso nell’alveo della questione della<br />

cristianizzazione delle norme imperiali. In questo senso, è assolutamente da accogliere il<br />

recente invito <strong>di</strong> M. AMELOTTI, Caratteri e fattori <strong>di</strong> sviluppo del <strong>di</strong>ritto privato romano nel<br />

IV secolo, in MEP 5-6, 2002-2003, 7-8, 42, funzionale a promuovere un approccio degli<br />

interpreti che si sforzi <strong>di</strong> ricostruire, caso per caso, le esigenze economiche, le concezioni<br />

volgari, le influenze cristiane, le tra<strong>di</strong>zioni orientali che si mescolano <strong>di</strong>etro le costituzioni<br />

degli Imperatori, posto che «è unilaterale parlare solo <strong>di</strong> crisi economico-sociale o <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ritto volgare o <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto romano-cristiano o <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto romano ellenico».<br />

2 In generale, per una in<strong>di</strong>cazione d’insieme, anche <strong>di</strong> metodo, nell’approccio allo<br />

stu<strong>di</strong>o del ruolo che il Cristianesimo ebbe a recitare sulla <strong>di</strong>sciplina giuri<strong>di</strong>ca tardoantica<br />

della famiglia e del matrimonio, buoni spunti si trovano in G. NOCERA, I rapporti tra<br />

Cristianesimo e istituti familiari alla luce del <strong>di</strong>ritto e della letteratura del Tardo Impero, in<br />

AARC, VII, Napoli 1988, 111 ss.<br />

3 È quello che U. BRASIELLO, Premesse relative allo stu<strong>di</strong>o, cit., 4, chiama «primo<br />

AUPA 55/2012 193

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