Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo
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A. Cusmà Piccione, <strong>Vincoli</strong> <strong>parentali</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> [p. 189-278]<br />
nozze inter consobrinos del regime delle supplicationes. Il vescovo<br />
d’Ippona, riportando l‘esperienza dei suoi tempi, affermava<br />
incidentalmente che ‘experti autem sumus in conubiis consobrinarum<br />
etiam nostris temporibus propter gradum propinquitatis fraterno gradui<br />
proximum quam raro per mores fiebat’, cioè che i connubi tra cugini<br />
erano comunque tutt’altro che frequenti durante la vigenza della legge<br />
<strong>di</strong> Onorio. 223 Ciò potrebbe far ritenere che l’Imperatore avesse scelto<br />
<strong>di</strong> mantenere un regime <strong>di</strong>fferenziato e più favorevole per le nuptiae<br />
inter consobrinos, in or<strong>di</strong>ne alle quali rimaneva possibile domandare la<br />
<strong>di</strong>spensa imperiale, proprio in considerazione delle <strong>di</strong>mensioni<br />
relativamente contenute del fenomeno (oltre, probabilmente, della<br />
minore gravità rispetto ad altre fattispecie incestuose). In altri termini,<br />
è verosimile ipotizzare che, pur mantenendo formalmente il <strong>di</strong>vieto<br />
introdotto dal padre, Onorio, nel sottolineare ex professo la possibilità<br />
dei rescripta principis, giungesse in concreto, per quei pochi casi <strong>di</strong><br />
nozze tra cugini che la realtà manifestava, ad un regime <strong>di</strong><br />
liberalizzazione non tanto <strong>di</strong>ssimile da quello del fratello Arca<strong>di</strong>o, con<br />
l’unica <strong>di</strong>fferenza che in Occidente essa era me<strong>di</strong>ata dalla richiesta<br />
delle supplicationes.<br />
Dando seguito a quest’ultima considerazione, è agevole notare che<br />
l’intransigenza del perduto provve<strong>di</strong>mento teodosiano appaia<br />
piuttosto isolata, non solo rispetto all’esperienza giuri<strong>di</strong>ca precedente,<br />
come già si è detto, ma anche rispetto alle linee <strong>di</strong> sviluppo successive.<br />
Come capita sovente allorché occorre dare una spiegazione a leggi che<br />
introducono un così netto cambiamento rispetto all’or<strong>di</strong>namento<br />
classico ed appaiono oscuramente assai rigorose, anche per questa<br />
costituzione <strong>di</strong> Teodosio il movente è stato trovato dalla dottrina nella<br />
sua soggezione all’influenza della Chiesa. 224<br />
—————————<br />
223 Questa testimonianza è valorizzata da E. VOLTERRA, Lezioni, cit., 342, ma posta<br />
in dubbio da S. RODA, Il matrimonio fra cugini germani, cit., 296 nt. 23, per il quale «il<br />
significato strumentale in senso parenetico-pedagogico della pagina agostiniana non permette<br />
naturalmente <strong>di</strong> attribuire ad essa un consistente valore <strong>di</strong> testimonianza storica».<br />
224 Cfr., in questo senso: H. LECLERCQ, s. v. Mariage, cit., 1852; H. INSADOWSKI,<br />
Quid momenti habuerit christianismus, cit., 68; J. FLEURY, Recherches historiques sur les<br />
empêchements de parenté dans le mariage canonique des origines aux fausses décretales, Paris<br />
1933, 67; C. CASTELLO, Osservazioni sui <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>di</strong> matrimonio, cit., 337; A. GUARINO,<br />
Stu<strong>di</strong> sull’«incestum», cit., 250; C. FERRINI, Manuale <strong>di</strong> pandette, cit., 688; B. BIONDI, Il<br />
<strong>di</strong>ritto romano cristiano, III, cit., 95; G. FRANCIOSI, Clan gentilizio e strutture<br />
272 AUPA 55/2012