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Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo

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A. Cusmà Piccione, <strong>Vincoli</strong> <strong>parentali</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> [p. 189-278]<br />

SOMMARIO. 1. Premessa. 2. Nefariae et incestae nuptiae. 3. Parentela e <strong><strong>di</strong>vieti</strong><br />

<strong>matrimoniali</strong> nei testi biblici. 4. Segue: ... nel pensiero dei Padri della Chiesa. 5.<br />

Segue: ... nella normativa ecclesiastica. 6. Il quadro emergente. 7. Le nuove fattispecie<br />

vietate dalla legislazione postclassica: le nozze con la neptis ex fratre. 8. Segue: le nozze<br />

tra affini in linea collaterale. 9. Segue: le nozze inter consobrinos. 10. Conclusioni.<br />

1. Premessa.<br />

Per lungo tempo, tra gli stu<strong>di</strong>osi dell’esperienza postclassica, è stata<br />

ricorrente l’idea secondo la quale quasi tutto ciò che <strong>di</strong> nuovo si può<br />

riscontrare nelle leges <strong>di</strong> questo periodo sarebbe fondamentalmente da<br />

ascrivere ad un’influenza, <strong>di</strong>retta o almeno in<strong>di</strong>retta, della religione<br />

cristiana sulle decisioni <strong>di</strong> politica normativa, 1 in specie a proposito<br />

—————————<br />

Non è qui possibile percorrere compiutamente le fila <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito – come quello<br />

relativo all’influenza del Cristianesimo sulla <strong>di</strong>sciplina degli istituti giuri<strong>di</strong>ci nell’età<br />

imperiale – che si <strong>di</strong>pana lungo più <strong>di</strong> un secolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> romanistici; tuttavia, non pare<br />

vano fornire almeno qualche in<strong>di</strong>cazione cursoria, che valga quasi da cartina<br />

d’orientamento. Com’è noto, il problema dei rapporti tra la religione cristiana ed il<br />

<strong>di</strong>ritto romano venne, per la prima volta, messo in luce nella metà dell’Ottocento da un<br />

civilista francese, R. T. TROPLONG, in un’opera intitolata De l’influence du Christia-nisme<br />

sur le droit civil des Romains, Bruxelles 1844 (nuova ed., con il commento dell’abate Bayle,<br />

Tours 1902, da cui cito), secondo una prospettiva che non a torto potrebbe definirsi<br />

“evoluzionistica”, nella quale cioè gli insegnamenti <strong>di</strong> Cristo erano trattati alla stregua <strong>di</strong><br />

fattori <strong>di</strong> moralizzazione della società pagana. In relazione al matrimonio, ad esempio, l’A.<br />

notava che il Cristianesimo, avendo trovato «le mariage ainsi dégradé par l’avarice, souillé<br />

dans ce qu’il a de plus sanit par les turpitudes de l’amour du gain, reposant politiquement<br />

sur la base de l’intérêt», non rimase spettatore <strong>di</strong> questo deca<strong>di</strong>mento (p. 126 s.). Proprio<br />

la visuale prescelta dallo stu<strong>di</strong>oso francese ora esemplificata, tuttavia, finiva per sacrificare<br />

la meticolosità dell’indagine esegetica condotta e l’opera, che ebbe comunque il merito <strong>di</strong><br />

porre per la prima volta all’attenzione degli stu<strong>di</strong>osi tale problema, non lasciò contributi<br />

significativi negli stu<strong>di</strong> successivi, suscitando anzi talune decise reazioni contrarie (cfr. G.<br />

PADELLETTI, Roma nella storia del <strong>di</strong>ritto. Prolusione al corso <strong>di</strong> storia del <strong>di</strong>ritto romano<br />

nella R. <strong>Università</strong> <strong>di</strong> Roma, in AG 12, 1874, 191 ss., spec. 214 s. nt. 2). Dopo una breve<br />

decantazione, il tema riemerse con basi più solide grazie soprattutto a C. FERRINI (cfr.<br />

Storia delle fonti del <strong>di</strong>ritto romano, Milano 1885, 99, dove è contenuto l’invito, per una<br />

corretta impostazione della questione, ad operare un minuzioso raffronto tra gli scritti dei<br />

giuristi e degli autori cristiani) ed a S. RICCOBONO [autore <strong>di</strong> un cospicuo numero <strong>di</strong><br />

contributi sul tema: L’influenza del Cristianesimo nella co<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> Giustiniano, in<br />

Scientia 5, 1909, 122 ss. (Discorso pronunciato nel 1909 al Congresso internazionale<br />

delle scienze storiche <strong>di</strong> Berlino); Cristianesimo e <strong>di</strong>ritto privato, in Riv. <strong>di</strong> <strong>di</strong>r. civ. 3, 1911,<br />

37 ss. (Conferenza al Circolo giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Roma tenuta nel 1910); Commemorazione del<br />

XIV centenario della pubblicazione del Digesto, in Annuar. dell’Univ. Cattolica del S. Cuore,<br />

1934 (Discorso per l’inaugurazione dell’anno Accademico dell’<strong>Università</strong> Cattolica del S.<br />

Cuore nel 1933); L’influenza del Cristianesimo sul <strong>di</strong>ritto romano, in Atti congr. inter. <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>r. rom., Roma 2, 1935, 61 ss.], a cui si doveva in particolare la fissazione <strong>di</strong> un primo<br />

AUPA 55/2012 191

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