19.06.2013 Views

Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo

Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo

Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

A. Cusmà Piccione, <strong>Vincoli</strong> <strong>parentali</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> [p. 189-278]<br />

imperiale <strong>di</strong> Costanzo II si era già occupata (v. C.Th. 3.12.2 del 355). 141<br />

L’ultima prescrizione che si sia occupata delle unioni tra<br />

consanguinei e affini, prima dei numerosi concili gallici del VI secolo,<br />

che possiamo tralasciare perché molto posteriori alla normativa<br />

imperiale che qui ci siamo proposti <strong>di</strong> trattare, 142 risale alla fine del IV<br />

secolo o, al più tar<strong>di</strong>, proprio agli inizi del V ed è il can. 19 dei<br />

Canones Apostolorum 143 (rubricato<br />

A causa della sua scarna veste <strong>di</strong> regola, non è possibile ricavare<br />

altro da questo testo che il precetto in esso racchiuso, vale a <strong>di</strong>re l’im-<br />

—————————<br />

141 V. infra § 8. G. COLANTUONO, Note sul canone 2, cit., 9, sottolinea opportunamente<br />

anche la mancata utilizzazione delle precedenti norme canoniche, inclusi i canoni<br />

basiliani.<br />

142 Sulle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> questi sino<strong>di</strong>, rinvio all’approfon<strong>di</strong>to stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> C. CASTELLO,<br />

Osservazioni sui <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>di</strong> matrimonio, cit., 322 ss.<br />

143 Si tratta <strong>di</strong> una raccolta <strong>di</strong> ottantacinque canoni, posta in appen<strong>di</strong>ce alle Constitutiones<br />

Apostolorum (opera in otto libri probabilmente realizzata in Siria, ad Antiochia, all’incirca<br />

nell’anno 400); se la paternità dei Canones vada attribuita al medesimo autore<br />

delle Constitutiones [come ritengono J. GAUDEMET, Les sources du droit de l’Église, cit., 25<br />

e, da ultimo, A. DI BERARDINO (a cura <strong>di</strong>), I canoni dei concili della Chiesa Antica, I, cit.,<br />

362] oppure no, essendo invece frutto <strong>di</strong> successivi rimaneggiamenti [così W. M.<br />

PLÖCHL, Geschichte des Kirchenrechts, I, Wien-Munich 1960 (tr. it. Storia del <strong>di</strong>ritto<br />

canonico, I, Milano 1963, 108, da cui cito); seguito da P. P. JOANNOU, Fonti, fasc. IX., t.<br />

I.2, cit., 1] è una questione non ancora definitivamente chiusa in dottrina. La redazione,<br />

in ogni caso, non sarebbe anteriore alla fine del IV secolo, oscillando, secondo le <strong>di</strong>verse<br />

ricostruzioni suggerite, in un arco temporale che va da poco dopo il 381 (con attribuzione<br />

a Giuliano l’ariano: cfr. P. NAUTIN, s.v. “Canoni apostolici (gli 85)”, in A. DI BERARDINO<br />

(a cura <strong>di</strong>), Nuovo <strong>di</strong>zionario patristico e <strong>di</strong> antichità cristiane 2 , I, Genova-Milano 2006,<br />

848 ss.), al 400 come per le Constitutiones Apostolorum (J. GAUDEMET, op. ult. cit., ibid.)<br />

oppure, in un lasso temporale molto più ampio, dal IV al VI secolo (coerentemente con i<br />

<strong>di</strong>versi rimaneggiamenti immaginati da W. M. PLÖCHL, op. ult. cit., ibid.).<br />

144 Il testo del canone qui citato è quello dell’e<strong>di</strong>zione più comunemente usata, tratta<br />

da P. P. JOANNOU, Fonti, fasc. IX., t. I.2, cit., 17, dove è possibile leggere anche una resa<br />

latina, che per como<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> lettura riporto <strong>di</strong> seguito: Qui duas sorores in coniugium<br />

acceperit vel filiam fratris, clericus esse non poterit. Anche ad un lettore <strong>di</strong>sattento non sarà<br />

sfuggita la <strong>di</strong>scrasia esistente tra la rubrica (che menziona il matrimonio con la ¢neyi£,<br />

cioè la cugina) ed il testo (dove è viceversa <strong>di</strong>sciplinata l’unione con la ¢delfidÁ, ovverosia<br />

la nipote) del canone così come tramandatoci.<br />

AUPA 55/2012 243

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!