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Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo

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A. Cusmà Piccione, <strong>Vincoli</strong> <strong>parentali</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> [p. 189-278]<br />

fratello. 130<br />

Dopo poco più <strong>di</strong> un cinquantennio <strong>di</strong> apparente <strong>di</strong>sinteresse (per<br />

quanto ovviamente ci consta sulla base delle risultanze in nostro<br />

possesso), il tema delle proibizioni <strong>matrimoniali</strong> nascenti da rapporti<br />

<strong>di</strong> parentela o affinità riemerge – si potrebbe quasi <strong>di</strong>re incidenter<br />

tantum – tra le risposte fornite dalla Sede romana ad alcuni quesiti<br />

sollevati dall’episcopato della Gallia in or<strong>di</strong>ne a svariate problematiche<br />

(in massima parte inerenti a profili <strong>di</strong>sciplinari dei membri del<br />

clero), 131 a noi pervenute attraverso quel documento noto come<br />

epistula “Ad Gallos episcopos”; 132 per quanto qui ci interessa, due sono<br />

—————————<br />

130 Può essere interessante ricordare che lo stesso concilio d’Elvira sanzionava con<br />

l’esclusione dalla comunione la condotta delle donne che si risposavano dopo aver abbandonato<br />

senza motivo i loro precedenti mariti: v. can. 8, M. 2.7 (Item foeminae, quae, nulla<br />

praecedente causa, reliquerint viros suos et se copulaverint alteris, nec in fine accipiant<br />

communionem). Per la posizione della Chiesa <strong>di</strong> fronte ai <strong>di</strong>vorziati risposati, cfr. G.<br />

CERETI, Divorzio nuove nozze e penitenza nella Chiesa primitiva, Bologna 1977, passim<br />

(spec. però 147 ss.).<br />

131 Cfr. T. SARDELLA, <strong>Vincoli</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> nelle prime decretali papali: peccato<br />

e reato nell’‘adulterio’ della sponsa Christi, in Il matrimonio dei cristiani, cit., 311 nt. 8,<br />

che rileva come comunque «le proibizioni <strong>matrimoniali</strong> rappresentano una parte molto<br />

marginale della lettera» e che «molto più spazio hanno le proibizioni che coinvolgono la<br />

vergine sposa <strong>di</strong> Cristo». Buona parte delle <strong>di</strong>sposizioni ivi contenute erano, in effetti,<br />

estranee al matrimonio, concernendo aspetti <strong>di</strong>rettamente legati al clero, come gli<br />

impe<strong>di</strong>menti al sacerdozio o le regole da osservare per le elezioni e le or<strong>di</strong>nazioni<br />

episcopali.<br />

132 Si tratta <strong>di</strong> una decretale pontificia, per lungo tempo attribuita dagli stu<strong>di</strong>osi a<br />

papa Siricio (e ad un coevo sinodo romano), la cui paternità è ora invece per lo più (a<br />

partire da E. C. BABUT, La plus ancienne décretale, Paris, 1904) assegnata al suo predecessore<br />

Damaso, come risposta ad alcune domande formulate da vescovi delle Gallie in<br />

occasione <strong>di</strong> un concilio tenuto a Valenza nel 374 [sul quale cfr. J. R. PALANQUE, Le metropoli<br />

ecclesiastiche alla fine del IV secolo, in A. FLICHE-V. MARTIN, Histoire de l’Église.<br />

Depuis les origines jusq’à nos jours, III.2. De la paix constantinienne à la mort de Théodose 3 ,<br />

Paris 1972 (tr. it., Storia della Chiesa, III/2, Dalla pace costantiniana alla morte <strong>di</strong> Teodosio<br />

(313-395), Torino 1995, 680, da cui cito]; su tutta la questione, cfr. J. GAUDEMET, Les<br />

sources du droit de l’Église en Occident du II e au VII e siècle, Paris 1985, 61 s. e, da ultimo, A.<br />

DI BERARDINO (a cura <strong>di</strong>), I canoni dei concili della Chiesa Antica, II.1, cit., 34 s., dove si<br />

può leggere un’efficace sintesi delle <strong>di</strong>verse posizioni dottrinali. Se si aderisce a<br />

quest’ultima tesi (<strong>di</strong> recente riproposta ancora da Y. M. DUVAL, La décretale ‘Ad Gallos<br />

Episcopos’: son texte et son auteur. Texte critique, traduction française et commentaire,<br />

Leiden-Boston 2005, che suppone anche una partecipazione attiva <strong>di</strong> Gerolamo alla sua<br />

redazione), l’Ep. Ad Gallos sarebbe da considerare la prima decretale in assoluto da noi<br />

conosciuta, risalendo all’incirca al biennio 383-384, più antica pertanto della lettera<br />

in<strong>di</strong>rizzata da Siricio ad Imerio <strong>di</strong> Tarragona nel 385, tra<strong>di</strong>zionalmente considerata come<br />

la prima espressione del potere normativo dei papi (in generale su questo punto e sulla<br />

AUPA 55/2012 239

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