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Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo

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A. Cusmà Piccione, <strong>Vincoli</strong> <strong>parentali</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> [p. 189-278]<br />

posizione rigorista <strong>di</strong> quella parte della dottrina patristica decisamente<br />

contraria alle nuove nozze: in entrambi i contesti, la duabus sororibus<br />

coniunctio sembrerebbe, invero, aver suscitato attenzione soprattutto<br />

nella prospettiva dell’affermazione del carattere monogamico del<br />

matrimonio, con l’effetto che il <strong>di</strong>svalore della fattispecie più che<br />

essere percepito ex se, sarebbe <strong>di</strong>peso dalla reiterazione delle nozze. 122<br />

In Oriente, una <strong>di</strong>sposizione del concilio <strong>di</strong> Neocesarea (in<br />

Cappadocia), tenutosi sotto la presidenza <strong>di</strong> Vitale <strong>di</strong> Antiochia<br />

probabilmente nell’intervallo <strong>di</strong> tempo tra il concilio <strong>di</strong> Ancira (del<br />

314) e quello <strong>di</strong> Nicea (del 325), 123 si occupava della fattispecie<br />

parallela a quella presa in esame dal concilio spagnolo: l’unione<br />

matrimoniale della donna con più fratelli.<br />

La prima parte della norma comminava la scomunica sino alla fine<br />

della vita a carico della donna che avesse sposato due fratelli, salva la<br />

possibilità <strong>di</strong> ricevere il perdono in punto <strong>di</strong> morte, a con<strong>di</strong>zione però<br />

—————————<br />

122 A ben vedere, peraltro, anche la fattispecie presa in considerazione nel can. 66, il<br />

matrimonio con la figliastra, presuppone, com’è evidente, la contrazione <strong>di</strong> seconde o<br />

successive nozze. Il punto è opportunamente evidenziato anche da J. VILELLA, Las<br />

<strong>di</strong>sposiciones pseudoiliberritanas, cit., 239: «Además del incestum, las dos normas [id est,<br />

cann. 61 e 66] tienen en común el hecho de referirse a un nuevo matrimonio del marido:<br />

se trata de segundos e incestuosos casamientos».<br />

123 Per questa datazione, cfr. K. J. HEFELE-H. LECLERCQ, Histoire des conciles, I.1, cit.,<br />

326 s.; P. PALAZZINI (<strong>di</strong>retto da), Dizionario dei Concili, III, Roma 1965, 175; N. C.<br />

MAGHIOROS, Lineamenti della normativa conciliare canonica dal 313 al 425, in Il <strong>di</strong>ritto<br />

romano canonico, cit., 372; restringe l’arco temporale agli anni 314-319, P. P. JOANNOU,<br />

Fonti, fasc. IX., t. I.2., cit., 74, seguito da A. DI BERARDINO (a cura <strong>di</strong>), I canoni dei<br />

concili della Chiesa Antica, I, cit., 281; all’anno 315 pensa S. CAPPELLI, Cronaca e storia<br />

dei concili, Verona 1963, 51.<br />

124 M. 2.539. La traduzione latina <strong>di</strong> Dionigi il Piccolo (che si legge in M. 2.543) è la<br />

seguente: Mulier si duobus fratribus nupserit, abiiciatur usque ad mortem. Verumtamen in<br />

exitu, propter misericor<strong>di</strong>am, si promiserit, quod facta incolumis huius coniunctionis vincula<br />

<strong>di</strong>ssolvat, fructum poenitentiae consequatur. Quod si defecerit, mulier aut vir in talibus<br />

nuptiis, <strong>di</strong>fficilis erit poenitentia in vita permanenti.<br />

AUPA 55/2012 235

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