Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo
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A. Cusmà Piccione, <strong>Vincoli</strong> <strong>parentali</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> [p. 189-278]<br />
dall’inadempimento del quale sarebbe scaturita una pubblica infamia. 55<br />
L’ambito applicativo <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>sciplina era rappresentato dalla morte<br />
del fratello senza <strong>di</strong>scendenti, dal momento che l’istituto aveva il chiaro<br />
scopo <strong>di</strong> perpetuare il nome del defunto; al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> questo caso, la<br />
congiunzione con la vedova del fratello doveva considerarsi vietata in<br />
ragione della prescrizione levitica che prima abbiamo visto. Il contrasto<br />
tra le due <strong>di</strong>sposizioni era scongiurato, pertanto, proprio dall’operatività<br />
ristretta del matrimonio leviratico, la cui liceità costituiva un’eccezione<br />
che non toglieva fondamento al <strong>di</strong>vieto generale. 56<br />
4. Segue: ... nel pensiero dei Padri della Chiesa.<br />
Fin qui gli spunti biblici più significativi. 57 Occorre adesso<br />
interrogare sulla questione <strong>di</strong>rettamente il pensiero dei Padri della<br />
Chiesa, i quali – come si può avvertire fin da subito – non si curarono<br />
mai <strong>di</strong> fornire un quadro generale ed esaustivo dei <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>parentali</strong>, 58<br />
—————————<br />
55 Precisamente, si legge nei versetti successivi che se il rifiuto del cognato persisteva,<br />
pure dopo le pressioni degli anziani, la donna sarebbe stata autorizzata a togliergli il<br />
sandalo dal piede ed a sputargli in faccia, ‘et vocabitur nomen illius in Israel, Domus<br />
<strong>di</strong>scalceati’ (Deut. 25.7 ss.). Un esempio concreto dell’applicazione <strong>di</strong> questa prassi si può<br />
vedere nel libro <strong>di</strong> Rut (3 e 4).<br />
56 Dai Vangeli veniamo a sapere che la pratica del levirato doveva essere ancora in uso al<br />
tempo <strong>di</strong> Gesù: è noto, <strong>di</strong>fatti, il quesito che i Sadducei posero al Signore a proposito <strong>di</strong> chi,<br />
dopo la risurrezione, sarebbe stato considerato marito <strong>di</strong> quella donna che, nel rispetto della<br />
legge leviratica, aveva successivamente sposato sette fratelli. L’episo<strong>di</strong>o è narrato da tutti e tre<br />
i Vangeli sinottici: v. Mt. 22.23 ss; Mc. 12.18 ss.; Lc. 20.27 ss.<br />
57 È poco utile, ai nostri fini, perché non introduce alcun elemento <strong>di</strong> novità al<br />
quadro ora delienato, I Cor. 5.1, relativo al caso <strong>di</strong> un corinzio che aveva sposato la<br />
moglie del padre: su questo passo, cfr. P. ADNÈS, Il matrimonio, Roma 1966, 27 s. (trad.<br />
it. <strong>di</strong> LODI); cfr. anche M. SARGENTI, Matrimonio cristiano e società pagana, cit., 56, che,<br />
prendendo spunto da esso e dal commento paolino secondo cui tale fornicazione non<br />
esisteva neanche presso i gentili, conclude che l’Apostolo «ha presente senza dubbio il<br />
<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> unioni incestuose fra figliastro e matrigna vivo nella mentalità greca ed attuale<br />
nell’or<strong>di</strong>namento delle città ellenistiche».<br />
58 Quest’esigenza <strong>di</strong> schematizzazione non è granché avvertita dai Padri del periodo<br />
che noi stiamo qui considerando ed è propria invece dell’età successiva. Si consideri, ad<br />
esempio, l’elencazione degli impe<strong>di</strong>menti <strong>matrimoniali</strong> che si ritrova in Greg., Appen<strong>di</strong>x<br />
ad Greg. Ep. 6 (P.L. 77.1339 s.), considerata in genere come la «prima esposizione veramente<br />
precisa ed esplicita» (così, G. STANGHELLINI, Il <strong>di</strong>ritto matrimoniale nelle opere dei<br />
Padri della Chiesa, in AG 84, 1910, 88 e nt. 1).<br />
AUPA 55/2012 215