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Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo

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A. Cusmà Piccione, <strong>Vincoli</strong> <strong>parentali</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> [p. 189-278]<br />

per talune delle fattispecie considerate dalla normativa imperiale, una<br />

significativa carenza <strong>di</strong> apporti, entrambi fattori questi che devono essere<br />

tenuti adeguatamente in conto allorché si ricerchi nell’ambiente<br />

ecclesiastico la probabile ispirazione ed un sintomatico precedente delle<br />

innovazioni legislative; essi <strong>di</strong>mostrano invece che la stessa dottrina<br />

cristiana si trovasse non <strong>di</strong> rado in <strong>di</strong>fficoltà nell’enucleare delle <strong>di</strong>rettive<br />

univoche sull’argomento, probabilmente a causa dell’imbarazzo<br />

nell’interpretare i passi delle Sacre Scritture, che sul punto offrivano<br />

talora in<strong>di</strong>cazioni contrastanti. Questa singolare incertezza nell’esprimere,<br />

in certi casi, la fonte autentica del <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> matrimonio con<br />

consanguinei, faceva sì, anzi, che i Padri si richiamassero, con un<br />

sostegno maggiore che altrove, alla normativa civile. 39<br />

3. Parentela e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> nei testi biblici.<br />

Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, le in<strong>di</strong>cazioni della<br />

dottrina cristiana in tema <strong>di</strong> <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> tra soggetti legati da un<br />

vincolo <strong>di</strong> parentela rivestono per lo più carattere frammentario. Le<br />

opere della Patristica tra<strong>di</strong>scono un certo sforzo nell’enunciazione del<br />

<strong>di</strong>vieto, mentre lasciano quasi sullo sfondo la considerazione delle<br />

conseguenze della sua violazione e quin<strong>di</strong>, in concreto, della sorte dei<br />

——————————<br />

renderà consigliabile, per segnalare eventuali <strong>di</strong>scrasie. In maniera analoga ci si regolerà<br />

per la normativa conciliare, estrapolata <strong>di</strong> preferenza dalla notissima raccolta <strong>di</strong> J. D.<br />

MANSI, Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, Paris 1910-1927 (da qui in<br />

avanti semplicemente abbreviata come M.), tranne ove si rendesse opportuno fare<br />

specifico riferimento ad e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse, come a quelle <strong>di</strong> K. J. HEFELE-H. LECLERCQ,<br />

Histoire des conciles d’après les documents originaux, Paris 1907 (rist. Hildesheim-New<br />

York 1973); <strong>di</strong> P. P. JOANNOU, Fonti, fasc. IX., Discipline générale antique (IV e -IX e s.), t.<br />

I.2. Les canons des Synodes particuliers, Grottaferrata 1962 e proprio da ultimo a quella <strong>di</strong><br />

A. DI BERARDINO (a cura <strong>di</strong>), I canoni dei concili della Chiesa Antica, I. I concili greci,<br />

Roma 2006; II. I concili latini, 1. Decretali, concili romani e canoni <strong>di</strong> Ser<strong>di</strong>ca, Roma 2008<br />

e 2. I concili gallici (in due voll.), Roma 2010-2011.<br />

39 È questo un campo – a mio modesto avviso – che ben si presta ad avvalorare l’idea,<br />

sempre più prospettata dagli stu<strong>di</strong>osi della legislazione tardoantica, che, ricostruendo il<br />

rapporto tra cristianità e normativa giuri<strong>di</strong>ca, evidenzia l’insufficienza del modello tra<strong>di</strong>zionale<br />

che era solito rappresentare quel rapporto in modo «uni<strong>di</strong>rezionale», ignorando<br />

che invece all’interno <strong>di</strong> quella relazione vi fosse per converso «una reciprocità <strong>di</strong><br />

contaminazioni e <strong>di</strong> recuperi, piuttosto che un andamento rettilineo» [i virgolettati sono<br />

presi a prestito da F. AMARELLI, Cristianesimo e istituzioni giuri<strong>di</strong>che romane: contaminazioni<br />

influenze recuperi, in BIDR 100, 1997 (ma 2003), 445].<br />

AUPA 55/2012 209

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