Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo
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A. Cusmà Piccione, <strong>Vincoli</strong> <strong>parentali</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> [p. 189-278]<br />
tra zio paterno e nipote (C.Th. 3.12.1, a. 342); reintrodusse<br />
l’impe<strong>di</strong>mento per i cugini <strong>di</strong> sposarsi reciprocamente (con una<br />
costituzione <strong>di</strong> Teodosio I, che non è conservata nelle raccolte legislative,<br />
ma è ricordata dalle fonti cristiane 35 ); sanzionò ex novo il matrimonio tra<br />
affini in linea collaterale (C.Th. 3.12.2, a. 355). 36<br />
Anche in questo caso, come già preannunciato, riscuote un notevole<br />
cre<strong>di</strong>to in dottrina l’idea che alla base <strong>di</strong> questo ampliamento si possa<br />
scorgere l’intento del legislatore <strong>di</strong> uniformare la normativa giuri<strong>di</strong>ca alle<br />
richieste della Chiesa. 37 Sennonché, l’esame complessivo delle<br />
—————————<br />
35 V. Ambr., Ep. 60.3 e 8 (in J. P. MIGNE, Patrologia Latina, Paris 1844-1864, da qui<br />
in avanti sempre abbreviata come P.L., 16.1183 ss.); Aug., De civ. Dei 15.16 (P.L.<br />
41.459).<br />
36 Il <strong>di</strong>ritto precedente non si era occupato che dell’affinità in linea retta. In età<br />
repubblicana, il matrimonio tra affini non era vietato, ma doveva essere visto <strong>di</strong> cattivo<br />
occhio dall’opinione pubblica (come si arguisce dal tono aspro usato da Cicerone nel<br />
commentare la condotta <strong>di</strong> Sassia, madre <strong>di</strong> Cluenzia, che spinse la figlia a <strong>di</strong>vorziare dal<br />
genero per poterlo sposare; v. Cic., Pro Cluent. 5.12 ss.: Ea igitur mater Habiti, Melini<br />
illius adulescentis, generi sui, contra quam fas erat amore capta primo ...). Nel periodo<br />
classico, l’inter<strong>di</strong>zione in linea retta è chiaramente pronunciata: arg. ex Gai 1.63.<br />
37 Cfr., specialmente, B. BIONDI, Il <strong>di</strong>ritto romano cristiano, III, cit., 94, secondo cui<br />
«l’impe<strong>di</strong>mento della parentela e dell’affinità è allargato notevolmente in conformità al regime<br />
ecclesiastico, che è più rigoroso <strong>di</strong> quello pagano ...». L’A. subito dopo (ibidem) aggiunge<br />
significativamente che, anche se talvolta la derivazione non si può documentare e<br />
sussistono delle <strong>di</strong>vergenze, «la <strong>di</strong>rettiva della legislazione <strong>di</strong> uniformare le proprie<br />
<strong>di</strong>sposizioni a quelle della Chiesa non è dubbia». Ma anche altri esprimono un avviso<br />
simile: cfr., ad esempio, H. INSADOWSKI, Quid momenti habuerit christianismus ad ius<br />
romanum matrimoniale evolvendum, in Acta congressus iuri<strong>di</strong>ci internationalis, II, Roma<br />
1935, 66 s.; J. DAUVILLIER-C. DE CLERCQ, Le mariage en droit canonique oriental, Paris<br />
1936, 137 (in relazione all’affinità ed a C.Th. 3.12.2, a. 355, <strong>di</strong> Costanzo); C. CASTELLO,<br />
Osservazioni sui <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>di</strong> matrimonio fra parenti ed affini. Raffronto fra concili della Chiesa<br />
e <strong>di</strong>ritto romano, in RIL 72, 1938-1939, 339, pur rilevando al contempo un pari influsso<br />
del <strong>di</strong>ritto romano sulla legislazione della Chiesa; A. GUARINO, Stu<strong>di</strong> sull’«incestum», cit.,<br />
225, che però parla anche <strong>di</strong> richiamo dei veteres mores; R. ORESTANO, La struttura<br />
giuri<strong>di</strong>ca del matrimonio romano dal <strong>di</strong>ritto classico al <strong>di</strong>ritto giustinianeo, Milano 1951,<br />
417 s. e nt. 1081 s.; C. FERRINI, Manuale <strong>di</strong> pandette, cit., 688; U. BRASIELLO, s.v. Incesto,<br />
cit., 500; J. GAUDEMET, Les transformations de la vie familiale au Bas-Empire et l’influence<br />
du Christianisme, in Romanitas 5, 1962, 78 s. (= Études de droit romain, III, cit., 303 s.);<br />
ID., La formation du droit sèculier, cit., 214 («l’influence chrétienne ... provoqua<br />
l’inter<strong>di</strong>ction de mariage pour affinitas»); C. MUNIER, L’Église dans l’Empire romain (II e -<br />
III e siècles). Église et cité, Paris 1979, 25 («Sous l’Empire chrétien, l’affinité en ligne<br />
collatérale deviendra un obstacle au mariage romain; l’influence de L’Église paraît<br />
indèniable à ce propos»); G. FRANCIOSI, Clan gentilizio e strutture monogamiche, cit., 152,<br />
che, a proposito dell’introduzione del <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> matrimonio tra cugini, ritiene probabile<br />
l’influsso del Cristianesimo; R. ASTOLFI, Il matrimonio, cit., 47. Ed ancora, proprio da<br />
AUPA 55/2012 207