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Vincoli parentali e divieti matrimoniali - Università di Palermo

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A. Cusmà Piccione, <strong>Vincoli</strong> <strong>parentali</strong> e <strong><strong>di</strong>vieti</strong> <strong>matrimoniali</strong> [p. 189-278]<br />

——————————<br />

matrimonio tardoantico, in Stu<strong>di</strong> in onore <strong>di</strong> A. Metro, I, Milano 2009, 2 (= Il matrimonio<br />

dei cristiani: esegesi biblica e <strong>di</strong>ritto romano. XXXXVII Incontro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi dell’antichità<br />

cristiana. Roma, 8-10 maggio 2008, Roma 2009, 28)]. In effetti, preliminare rispetto ad<br />

ogni altra considerazione, per tentare <strong>di</strong> configurare nel modo più neutrale possibile<br />

l’intreccio <strong>di</strong> relazioni tra <strong>di</strong>ritto e religione cristiana, sembra la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere tra<br />

un’influenza <strong>di</strong> fondo, prodotta da una società sempre più cristiana come quella del Basso<br />

Impero, ed un’azione invece <strong>di</strong>retta, concretata dagli ambienti ecclesiastici sul legislatore<br />

statale al fine <strong>di</strong> far approvare o meno una determinata <strong>di</strong>sciplina normativa; in ciò non è<br />

possibile non concordare con J. GAUDEMET, La formation du droit sèculier, cit., 193,<br />

quando scrive che «on doit en effet <strong>di</strong>stinguer l’action très genérale que le christianisme<br />

exerça sur la civilisation romaine du Bas-Empire de cas prècise où l’on peut attribuer à<br />

l’influence chrétienne la mo<strong>di</strong>fication d’une règle juri<strong>di</strong>que». Solo per citare alcuni esempi<br />

<strong>di</strong> questo revirement, nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una più analitica valutazione rispetto al passato del<br />

rapporto tra <strong>di</strong>ritto romano e Cristianesimo cfr., exempli causa, G. CRIFÒ, Diritti della<br />

personalità, cit., 33 ss., che mostra, con riferimento al tema dei <strong>di</strong>ritti della personalità, la<br />

continuità della realtà postclassica e giustinianea con l’esperienza classica, in rifiuto<br />

dell’idea che essi rappresentino una novità del Cristianesimo [dello stesso A., cfr. anche<br />

Cristianesimo, <strong>di</strong>ritto romano e <strong>di</strong>ritti della personalità: una rilettura, in I <strong>di</strong>ritti<br />

fondamentali della ´persona` umana e la libertà religiosa (Atti del V colloquio giuri<strong>di</strong>co –<br />

Roma 1984), Città del Vaticano-Roma 1985, 334 ss. (= Stu<strong>di</strong> tardoantichi, III, 1987, 373<br />

ss.)]; F. AMARELLI, Vetustas-Innovatio. Un’antitesi apparente nella legislazione <strong>di</strong> Costantino,<br />

Napoli 1978, passim ma soprattutto 87 ss., dove l’A. mettendo in pratica l’insegnamento<br />

già del Ferrini <strong>di</strong> comparare nel modo più analitico possibile l’opera degli scrittori<br />

cristiani con i testi legislativi, mostra sempre concretamente e mai in astratto la<br />

consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> rapporti tra Lattanzio e Costantino e la reciproca influenza; C.<br />

CASTELLO, Assenza d’ispirazione cristiana in C.Th. 3.16.1, in Religion société et politique.<br />

Mélanges en hommage à J. Ellul, Paris 1983, 203 ss., che ri<strong>di</strong>mensiona la tesi in più<br />

occasioni <strong>di</strong>fesa anche da E. VOLTERRA, secondo cui la famosa costituzione costantiniana<br />

in tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>vorzio sarebbe stata materialmente redatta in ambiente ecclesiastico [cfr.<br />

Intorno ad alcune costituzioni <strong>di</strong> Costantino, in RAL 13, 1958, 76 ss. (= Scritti giuri<strong>di</strong>ci, V,<br />

Napoli 1993, 18 ss.); Quelques remarques sur le style des constitutions de Constantin, in<br />

Festschrift Lévy-Bruhl, Paris 1959, 330 ss. (= Scritti giuri<strong>di</strong>ci, V, cit., 38 ss.); s.v.<br />

Matrimonio (<strong>di</strong>ritto romano), in Enc. Dir. 25, Milano 1975, 791 s.]; O. VANNUCCHI<br />

FORZIERI, La risoluzione del matrimonio nel IV-V secolo. Legislazione imperiale e pensiero<br />

della Chiesa, in Atti e Memorie dell’Accademia Toscana <strong>di</strong> Scienze e Lettere «La Colombaria»<br />

50, 1985, 68 ss.; EAD., Captvitas e matrimonium in Leone Magno (ep. 159) e in<br />

Giustiniano (Nov. 22.7), in AARC, VII, cit., 393 ss., in relazione allo scioglimento del<br />

matrimonio in generale nel primo caso e particolarmente per captivitas nel secondo; M.<br />

SARGENTI, Matrimonio cristiano e società pagana (spunti per una ricerca), in SDHI 51,<br />

1985, 367 ss. (= AARC, VII, cit., 49 ss.; ora pure in Stu<strong>di</strong> sul <strong>di</strong>ritto del tardo impero,<br />

Padova 1986, 343 ss.), in relazione all’essenza ed alla concezione in generale del<br />

matrimonio tardoantico; C. RUSSO RUGGERI, La datio in adoptionem, II. Dalla pretesa<br />

influenza elleno-cristiana alla riforma giustinianea, Milano 1995, passim (con riguardo alla<br />

pretesa influenza cristiana sulla concezione e sulla regolamentazione dell’adozione in età<br />

postclassica. In generale, a proposito dell’influenza esercitata dalla Chiesa sul <strong>di</strong>ritto<br />

romano, l’A. rileva (p. 16) la necessità <strong>di</strong> procedere con cautela. «Che il cristianesimo –<br />

essa scrive (pp. 16 ss.) –, a partire da Costantino, abbia inciso sulla politica legislativa<br />

AUPA 55/2012 195

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