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ARTICOLI APPARSI SU ABSTRACTA - Storia di un altro Occidente

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28<br />

In ogni epoca gli strumenti per capire il<br />

senso del mondo sono rappresentati dalla<br />

cultura dell'epoca stessa, la quale, per<strong>altro</strong>,<br />

non è omogenea, ma si frammenta<br />

nelle <strong>di</strong>fferenti culture delle <strong>di</strong>fferenti classi<br />

e ceti sociali. Per conseguenza, la mobilità<br />

sociale dei gruppi e degli in<strong>di</strong>vidui in<br />

ascesa comporta il passaggio da <strong>un</strong>'area<br />

culturale subalterna ad <strong>un</strong>a egemone: la<br />

vita cambia e con essa i p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> riferimenti<br />

per comprenderla. Questo fenomeno<br />

<strong>di</strong> rimescoÌamento è naturalmente enlarrzzato<br />

quando si accompagna. come facilmente<br />

avviene, ad <strong>un</strong>a mobilità geogra-<br />

Í\ca.<br />

Poiché però la cultura è l'espressione <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>'esperienza l<strong>un</strong>gamente se<strong>di</strong>mentata e<br />

rielaborata dal gruppo. e non <strong>un</strong> "sentito<br />

<strong>di</strong>re", accade allora che epoche <strong>di</strong> intensa<br />

mobilità vedano comparire due fènomeni.<br />

Da <strong>un</strong> lato gruppi emergenti possono trovarsi<br />

privi degli strumenti per comprendere<br />

il mondo nel quale vengono ad operare;<br />

dall'<strong>altro</strong> il rapido cambiamento delle<br />

strutture e dei rapporti rende obsoleta la<br />

stessa cultura egemone, modellata su <strong>un</strong><br />

mondo superato, col risultato <strong>di</strong> renderla<br />

incapace <strong>di</strong> fornire i modelii che danno <strong>un</strong><br />

senso al mondo. Se si aggi<strong>un</strong>ge che tutta<br />

questa mobilirà provoca. in molti ceti.<br />

<strong>un</strong>a ra<strong>di</strong>cale per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ruolo, si capir)L come<br />

questa situazione possa assumere per<br />

gli in<strong>di</strong>vidui i contorni <strong>di</strong> <strong>un</strong> vero straniamento,<br />

a causa del quale essi, vivendo<br />

<strong>un</strong>a vita che non comprendono, non trovano<br />

il proprio posto nel mondo. 11 mondo<br />

assume allora contorni minacciosi,<br />

quelli stcssi del Male. che viene vissuto<br />

come concreta esperienza (21). Il mondo<br />

quin<strong>di</strong> non è più <strong>un</strong> or<strong>di</strong>nato palcoscenico<br />

ove ciasc<strong>un</strong>o ha il proprio ruolo nella solare<br />

evidenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>'ideologia che tutto giustif,rca;<br />

all'in<strong>di</strong>viduo non resta quin<strong>di</strong> che<br />

rimbaìzare r-erso la buia prolbn<strong>di</strong>tà della<br />

propria psiche, per decifrarvi Ie tracce<br />

.l"rn nr<strong>di</strong>ne '-__-'"' ionntn<br />

In questa operazione <strong>di</strong> introversione<br />

gli gnostici riuscirono (e in ciò concordano<br />

gli stu<strong>di</strong>osi attuali ribaltando le derisioni<br />

del passato) a costruire <strong>un</strong>a visione del<br />

mondo originale a partire da <strong>un</strong> bricolage<br />

messo in pie<strong>di</strong> con i framrnenti <strong>di</strong> culture<br />

precedenti e <strong>di</strong>sparate. Naturalmente, poiché<br />

con i soli strumenti razionali non si<br />

può possedere <strong>un</strong>a cultura che non è sentita<br />

come intimamente propria, la scoria<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong> vissuto inesprimibile con gli strumenti<br />

del saputo non poteva che prorompere<br />

come mito: <strong>di</strong> qui l'aspetto, che sembrò<br />

mostruoso. delle cosmogonie e anrropogonie<br />

gnostiche. Queste furono contemporaneamente<br />

anche il riflesso della ricerca<br />

introspettiva dalla quale i processi psichici<br />

emergevano come entità personificate;<br />

sicché molta produzione degli gnostici<br />

deve essere compresa per simboli e analogie.<br />

secondo le lcggi dello psichismo e non<br />

secondo le leggi della razionalità.<br />

In questo processo la psiche, isolata e<br />

ingigantita, prende i contorni delf in<strong>di</strong>vidualità<br />

uvera" e puramente "spirituale"<br />

dello gnostico. Di qui il senso <strong>di</strong> <strong>un</strong>a conoscenza<br />

segreta delìa realtà, che procura<br />

salyezza perché consente <strong>di</strong> recuperare <strong>un</strong><br />

proprio, se pur fantastico, ruolo; garantito<br />

dal legame occulto con <strong>un</strong> or<strong>di</strong>ne, superiore<br />

al <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne del mondo.<br />

Questa <strong>di</strong>sgressione, che qui si conclude,<br />

è stata introdotta per due ragioni. Innanzitutto<br />

essa ci consente <strong>di</strong> intuire quale<br />

importanza abbia avuto per J<strong>un</strong>g 1o stu<strong>di</strong>o<br />

del pensiero gnostico come chiave per la<br />

comprensione della produzione simbolica<br />

nell'ambito onirico e nelle fantasie degli<br />

schizofrenici (22). Il grande stu<strong>di</strong>oso svizzero<br />

ha anche de<strong>di</strong>cato <strong>un</strong>a rilevante parte<br />

(21) Si noti come Le possibili soluzioni che la cultura dell'epoca o;t'friaa al problema del male siano andate conuergendo nelJornire le basi<br />

ideologiche per questa identiJicazione tutta psicologica del male col mondo.<br />

(22) J<strong>un</strong>g al <strong>di</strong> là delle polemiche slrte attlrnl al suo sistema definito (naturalmente<br />

"gnostico"<br />

in senso negatiao, riprendendo con ciò la<br />

negatiuità ass<strong>un</strong>ta dall'attributo sin dai tempi <strong>di</strong> Plotino e dei Padri della Chiesa) resta <strong>un</strong> riconosciuto caposcuola nello stu<strong>di</strong>o della<br />

schizoJrenia. Egli sostiene ("Psicologia e reLigione", Torino, Boringhierì, 1981) che ui sono l1recisì processi psìchici nella ricerca del<br />

"Sé" i quali producono simboli analoghi o identici a quelli espressi dagli gnostici. Tra l'<strong>altro</strong>, a proposita delle ipostasi degli gnosÍici<br />

(l'ipostatizzazione è quel;l'enomeno già ricordato per il quale essi conJeriscono concretezza e autonomia a concetti e sentimenti) e dei loro<br />

neologismi, egli rileua la similitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> questi ;t'enomeni 56n ln tpotenza" che assumono souente le parole per gli schizo;frenici.

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