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Marco Bouchard e Luciana Breggia - La Parrocchia di Santo ...

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venite? perché siete qui?...” e loro ci hanno risposto. Abbiamo con<strong>di</strong>viso anche la<br />

speranza <strong>di</strong> un cambiamento e oggi abbiamo anche qualche progetto che comincia a<br />

prendere forma... come ha detto Umberto, anche grazie alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> Fabio e <strong>di</strong><br />

questa comunità, veramente generosa. In questo periodo ci siamo anche resi conto <strong>di</strong><br />

quante cose abbiamo capito noi, abbiamo appreso noi; cioè, non c'è solo un<br />

appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> tipo intellettuale, del leggere libri... – per questo basta andare in<br />

biblioteca, in libreria, su internet... - ma abbiamo appreso moltissimo proprio perché<br />

eravamo spesso alla stessa tavola e ci siamo messi a chiedere. E questa conoscenza,<br />

questo incontro, ha smantellato via via questo muro o<strong>di</strong>oso del pregiu<strong>di</strong>zio che però<br />

non vogliamo negare: il pregiu<strong>di</strong>zio attraversava anche qualcuno <strong>di</strong> noi. Questo va<br />

assolutamente detto perché è una buona base <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione; e credo che questa<br />

breccia al pregiu<strong>di</strong>zio sia stata proprio la conoscenza <strong>di</strong>retta.<br />

Vogliamo ora dare la parola proprio a loro e rivolgere le prime domande che a noi<br />

sono venute sulle labbra. Quin<strong>di</strong> vorrei rivolgere loro queste domande, che però sono<br />

solo un embrione, un inizio, per poi lasciare alla <strong>di</strong>scussione, a voi che siete qui e che<br />

avete la possibilità <strong>di</strong> chiedere a loro, a noi, agli amici che hanno iniziato questa<br />

esperienza, tutto quello che volete approfon<strong>di</strong>re, tutte le curiosità, ma nel senso<br />

profondo del termine, tutte le domande che avete.<br />

Dragos è il primo che, mi ricordo, ci ha risposto quando gli abbiamo chiesto la<br />

prima cosa che viene in mente in questi casi: “Ma come siete arrivati qui? Quando<br />

siete arrivati e perché? Cosa ci fate qui?”<br />

Dragos<br />

Buona sera. Vi ringrazio che siete venuti qui stasera per sentire nostra istoria.<br />

Io ho conosciuto un ragazzo rumeno. Non era zinghero. Invece lui mi <strong>di</strong>ce: “An<strong>di</strong>amo<br />

con me in Italia perché c'è bisogno <strong>di</strong> un ragazzo ancora per lavorare mio padrone che<br />

cerca ancora un ragazzo per lavorare. Io sono arrivato con lui in Italia in Firenze.<br />

Stiamo aspettando questo padrone italiano. Invece quando lui ha visto che io sono<br />

zingaro, ha detto che non c'è bisogno ancora <strong>di</strong> un altro ragazzo. Io sono rimasto alla<br />

stazione. Ho dormito qualche giorno in stazione. Poi ho conosciuto altri ragazzi rumeni,<br />

zingheri, come si <strong>di</strong>ce, e sono rimasto a Quaracchi insieme con loro vivendo sempre il<br />

solito fino allo sgombero dell'anno scorso. Sono rimasto lì.<br />

Sono venuto in Italia per una vita migliore perché in Romania non si può vivere:<br />

si lavorava un mese, si paga poco, non trovavamo lavoro perché anche lì si fa razzismo<br />

<strong>di</strong> zingheri. Anche lì fanno razzismo, come in tutto il mondo. Sono venuto per cercare<br />

lavoro, per una vita nuova; perché ci abbiamo anche noi bambini, una famiglia e<br />

vogliamo vivere meglio. E anche qua ho provato, ho cercato sempre a lavorare e ho<br />

lavorato, ma non tanto. Per qualche giorno, una settimana, due settimane, ma non<br />

sempre.<br />

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