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Lo status familiae

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Ecco dunque un primo dato di sistema rintracciabile.<br />

Al centro del regime “familiare” romano sta da sempre il<br />

“matrimonium” come fatto che lo genera e lo giustifica. Senza<br />

matrimonio non si formano “insiemi di persone”, che abbiano una<br />

rilevanza giuridica come tali (familia “proprio” e “communi” iure) e<br />

che siano caratterizzati (al punto da ricevere nome dalla circostanza)<br />

dalla possibilità di vantare – in assenza di testamento – diritti<br />

successori sulla familia (in senso reale).<br />

5. All’altra domanda che – sul piano terminologico – si pone<br />

(perché si parli cioè, per la familia, o comunque anche per la familia,<br />

di “persone”) è meno facile rispondere.<br />

L’espressione “persona” non è esclusivamente relativa<br />

all’essere umano e tuttavia vi si collega strettamente.<br />

Di origine probabilmente etrusca, essa indica – anche nel<br />

linguaggio dei giuristi – innanzitutto l’essere umano in quanto tale,<br />

benché ciò non ne comporti la necessità di una considerazione<br />

giuridica uniforme.<br />

È persona così chi è libero come chi è schiavo (Gai. 1.121;<br />

2.187; 3.189).<br />

Chi è cittadino e chi è straniero (Gai. 1.12; 1.17; 1.30).<br />

Chi è giuridicamente indipendente (sui iuris) e chi invece non<br />

lo è (alieni iuris): Gai. 1.48;1.51.<br />

Chi è uomo e chi è donna (Gai. 1.59-60)<br />

Ma è persona anche l’entità puramente giuridica (dunque una<br />

realtà non naturale, ma concettuale), assimilabile – per certi aspetti –<br />

ad un essere umano e come tale perciò talora trattata.<br />

Cicerone parla di “persona civitatis” (de off. 1.30.107;<br />

1.32.115; 1.34.124); Ulpiano (D. 4.2.9.1) contrappone la persona<br />

singularis (che egli identifica con l’individuo) a quella che è costituita<br />

da un insieme di individui (populus, curia, collegium, corpus) che<br />

riceve considerazione unitaria: è appunto anch’essa corpus.<br />

Ed è persona – nel linguaggio corrente, com’è noto – anche la<br />

“maschera teatrale”, la struttura materiale destinata a dare una<br />

determinata “sembianza” (quella necessaria in relazione alle<br />

circostanze) all’essere umano, permettendone così la considerazione<br />

che, ai fini scenici, se ne desidera.<br />

Non è mai persona invece ciò che – per natura – è (come gli<br />

animali) altro dall’uomo, anzi se ne distingue per fatti essenziali.<br />

L’uso della espressione sembra insomma legarsi ad un<br />

problema di “qualificazione”, piuttosto che di mera<br />

“rappresentazione” della realtà che descrive. È persona l’uomo, che

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