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Lo status familiae

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interpretazione generale del sistema familiare romano) sul quale non<br />

si sia formata perciò una letteratura orientata in modo anche<br />

considerevolmente divergente.<br />

Ne è derivata – com’è a tutti noto – una profonda divisione sia<br />

sulla interpretazione complessiva del regime familiare (delle sue<br />

giustificazioni storiche cioè e della sua più precisa originaria natura),<br />

sia sulla ricostruzione di molti dei suoi elementi portanti.<br />

Su poche cose vi è concordanza generale.<br />

Quello romano – si dice da tutti – fu un regime delle relazioni<br />

parentali assolutamente originale, rispetto ai paralleli regimi che<br />

governavano la materia presso gli altri popoli antichi (sia perché per<br />

molti aspetti ciò emerge, in effetti, con evidenza, sia perché la<br />

circostanza veniva comunque sottolineata dagli stessi Romani ).<br />

Altrettanto sicuramente, esso subì nel tempo l’influenza delle<br />

trasformazioni profonde intervenute nella cultura materiale per effetto<br />

dei mutamenti incisivi che segnarono le ideologie collettive in materia<br />

di relazioni interpersonali, a seguito dell’impatto esercitato sulla<br />

cultura romana precedente (e perciò inducendo importanti<br />

comportamenti imitativi e conseguenti riassetti normativi), prima, da<br />

modelli socio-culturali divenuti (come quelli greci), tra III e II secolo<br />

a.C., molto più seduttivi (per le mutate condizioni generali) che in<br />

passato (i contatti tra Roma e la cultura greca non sono, certo, una<br />

novità di quel tempo), poi, da modelli di dirompente eversiva capacità<br />

di rivoluzionare – come fu del Cristianesimo – le convinzioni ataviche<br />

circa le relazioni tra l’uomo e le ragioni e finalità della sua esistenza.<br />

Fuori da queste genericissime considerazioni, tutto è – e tanto<br />

più quanto più in antico si guarda – incerto, discusso e discutibile.<br />

2. Una esposizione ragionata della storiografia sulla<br />

organizzazione familiare romana non solo non sarebbe nelle mie<br />

forze, ma non sarebbe nemmeno sicuramente compatibile con i tempi<br />

– e direi anche le finalità – del nostro seminario.<br />

Mi limiterò perciò a richiamare l’attenzione – sulla base di<br />

quello che almeno a me sembra sufficientemente evidenziato dalle<br />

nostre fonti – sui principali aspetti fondativi (e perciò di sistema), che<br />

hanno connotato il regime “familiare” romano e che possono<br />

considerarsene gli elementi di continuità storica che lo hanno segnato<br />

(sia pure con diversa intensità), al di là delle importantissime<br />

modificazioni indotte sulla loro stessa disciplina dal mutare nel tempo<br />

delle condizioni di contesto (anche meno radicalmente influenti di<br />

quelle prima ricordate).<br />

3. Comincerò da alcune osservazioni di ordine terminologico.<br />

L’espressione “<strong>status</strong> <strong>familiae</strong>” è solo una nostra espressione<br />

di comodo, mai utilizzata nelle fonti romane, che parlano piuttosto di<br />

<strong>status</strong> hominis, anche con riferimento alla condizione che qui<br />

osserviamo. Essa serve bene, tuttavia, a sintetizzare l’idea che la

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