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lo spazio come indicatore dell'identità urbana - La scuola di Pitagora ...

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ticolare dal 1864, anno in cui Thomas Cook organizza il primo viaggio collettivo in<br />

Italia e quel<strong>lo</strong> in<strong>di</strong>viduale, “compiuto da una stretta elité è affiancato è ufficialmente affiancato<br />

dal turismo organizzato, con<strong>di</strong>viso da larghi strati della borghesia”, Pompei entra<br />

in un nuovo <strong>di</strong>fferente circuito <strong>di</strong> visitatori, già alimentato dalla fermata ferroviaria<br />

“Pompei Scavi” <strong>di</strong> epoca borbonica, ma incrementato nel 1884 dalla <strong>di</strong>ramazione al<br />

Santuario e, infine, dalla Stazione della Circumvesuviana, costruita nel 1905.<br />

BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GENOVA<br />

Verso il mito della me<strong>di</strong>terraneità<br />

193. COCHIN, Charles Nicolas (Parigi 1715 - 1790)<br />

Observations sur les antiquités d’Herculanum; avec quelques réflexions sur la peinture & la sculpture<br />

des anciens; & une courte description de plusieurs antiquités des environs de Naples. Par<br />

MM. Cochin & Bellicard. Second é<strong>di</strong>tion.<br />

A Paris, chez Ch. Ant. Jombert, 1757.<br />

XXXXI, 84 p., 4 0 tav. [ma 41], 8°.<br />

<strong>La</strong> tav. 29 è numerata due volte . Alcune tav. sono firmate: Bellicard fec. Altre ill. sono <strong>di</strong> N. Cochin.<br />

De<strong>di</strong>ca al marchese <strong>di</strong> Marigny; Avertissement; Recherches historiques sur Herculaneum; Table de sections<br />

et de articles. Privilège du roi.<br />

Durante un via ggio in Italia nel 1749-51 a seguito del giovane marchese de Marigny, fratel<strong>lo</strong> <strong>di</strong><br />

madame Pompadour, Charles N icolas Cochin, maestro <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno alla corte parigina e conservatore<br />

del Gabinetto dei <strong>di</strong>segni e delle stampe del re, poté osservare da vicino i ritrovamenti <strong>di</strong><br />

Ercolano. Tornato in Francia, ne trasse materia per alcune pubblicazioni, fra cui quest e Observations.<br />

Uscito nel 1755 con un <strong>di</strong>screto corredo <strong>di</strong> tavole , questo libretto fu il primo a <strong>di</strong>ffondere<br />

immagini d elle antichità ercolanesi, <strong>di</strong>segnate ‘a memori a’ dai due autori a causa de i <strong>di</strong>vieti imposti<br />

dalle autorità borboniche. L’opera è articolata in tre parti. Nella prima parte ( preceduta da<br />

una prefazione sulla storia <strong>di</strong> Ercolano e da una descrizione naturalistica del Vesuvio ) sono illustrati<br />

alcuni reperti ercolanesi conservati nel palazzo reale <strong>di</strong> Portici ; la seconda parte è costituita<br />

da una <strong>di</strong>ssertazione su alcune scult u re e pitture parietali ercolanesi; la terza parte infine contiene<br />

la descrizione <strong>di</strong> altri siti archeo<strong>lo</strong>gici campani (Napoli, Pozzuoli, Baia, Cuma e Capua). <strong>La</strong><br />

prima e la terza parte e la relazione introduttiva sul Vesuvio sono dell’architetto Bellicard, così<br />

<strong>come</strong> i <strong>di</strong>segni delle piante degli e<strong>di</strong>fici e degli elementi architettonici antichi; le tavole con le pitture<br />

parietali, non firmate, sono invece d el Cochin.<br />

Graesse II, 206; Books on art p. 91; BMC 40, col. 1161 ; NUC 45, p.226

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