lo spazio come indicatore dell'identità urbana - La scuola di Pitagora ...
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Verso il mito della me<strong>di</strong>terraneità<br />
giatori inglesi e d’Oltralpe, tema, per altro, ampiamente analizzato dalla storiografia, soprattutto<br />
per quanto concerne l’Ottocento e il Novecento, ben <strong>di</strong>verso è il rapporto artistico<br />
e intellettuale intercorso tra le <strong>di</strong>ssepolte città vesuviane e gli scan<strong>di</strong>navi 22 . <strong>La</strong> questione,<br />
infatti, è in gran parte da ridefinire non tanto per l’essenza della sua spinta propulsiva<br />
o per i presupposti culturali, ma piuttosto per l’ambito crono<strong>lo</strong>gico da anticipare<br />
<strong>di</strong> oltre un quarto <strong>di</strong> seco<strong>lo</strong>, specialmente per i Danesi, <strong>di</strong> cui va considerato <strong>lo</strong><br />
stretto legame culturale con la Francia del Settecento.<br />
Da un’indagine più dettagliata al riguardo, infatti, sono emersi primi dati che documentano<br />
<strong>come</strong>, a <strong>di</strong>spetto <strong>di</strong> quanto è stato finora asserito, già dalla seconda metà<br />
del Settecento siano sempre più numerosi co<strong>lo</strong>ro che vengono in Italia per compiere<br />
esperienze <strong>di</strong>rette con l’antico. Vale per tutti ad esempio il viaggio, ancora ine<strong>di</strong>to,<br />
compiuto da Christian Frederik Hansen, tra il 1783 e il 1784, quando, giovanissimo,<br />
vinse presso l’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Copenhagen una Borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per recarsi<br />
in Italia. Questi, al rientro in patria, <strong>di</strong>venterà il protagonista in<strong>di</strong>scusso del Neoclassicismo<br />
danese 23 .<br />
Durante questi anni, con una rapi<strong>di</strong>tà sorprendente, le scoperte archeo<strong>lo</strong>giche napoletane<br />
entreranno a far parte <strong>di</strong> un vero e proprio lessico decorativo e troveranno la<br />
<strong>lo</strong>ro più completa applicazione sia nei registri parietali, sia negli arre<strong>di</strong> degli interni e<br />
negli oggetti d’uso non so<strong>lo</strong> <strong>di</strong> rappresentativi e<strong>di</strong>fici pubblici, ma anche delle case<br />
scan<strong>di</strong>nave, <strong>come</strong> <strong>di</strong>mostrano i numerosissimi <strong>di</strong>segni e taccuini <strong>di</strong> viaggio rinvenuti<br />
presso gli archivi danesi.<br />
Il passaggio a Pompei, ancor più degli impegnativi viaggi in Grecia, influenzerà in modo<br />
pregnante non so<strong>lo</strong> il nuovo orientamento del settore decorativo,<br />
ma piuttosto quel<strong>lo</strong> della produzione e l’intera<br />
cultura scan<strong>di</strong>nava, <strong>di</strong>ventando l’espressione del gusto della<br />
borghesia del primo Novecento, che non esiterà a conformare<br />
i propri ambienti interni al nuovo linguaggio. Ne<br />
sono un esempio i <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> G.C. Hilker e Costantin<br />
Hansen per l’ingresso principale dell’Università <strong>di</strong> Copenhaghen<br />
(1840), gli schizzi acquarellati <strong>di</strong> G. Binde-<br />
9 H.E. Freud, Copenhagen, pannelli<br />
murari negli interni <strong>di</strong> Materialgåde<br />
sul Frederiksholms Kanal,<br />
1830-'35 (da H. Raabyemagle,<br />
C.M. Smidt, cit.).