lo spazio come indicatore dell'identità urbana - La scuola di Pitagora ...
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Verso il mito della me<strong>di</strong>terraneità<br />
la Francia meglio […]» <strong>di</strong> lui, in poche e determinate considerazioni aveva condensato,<br />
anticipandole, una lunga serie <strong>di</strong> questioni culturali, economiche e <strong>di</strong> gusto, le<br />
quali, <strong>come</strong> è stato più volte messo in luce dalla storiografia, <strong>di</strong> lì a poco sarebbero<br />
state cruciali nel <strong>di</strong>battito artistico internazionale 12 . Tra queste, una, in particolare,<br />
merita nuove riflessioni sulle <strong>di</strong>fferenti prospettive con cui, dai <strong>di</strong>versi Stati europei,<br />
si guardava alle scoperte archeo<strong>lo</strong>giche in atto nel Regno dei Borbone.<br />
Se, infatti, con concretezza e realismo, Tanucci gli replica un ennesimo rifiuto, rilevando<br />
quanto l’antiquaria «sia gusto <strong>di</strong> pochi e che comincia a nauseare», Galiani,<br />
d’altro canto, con arguzia, specifica <strong>come</strong> “l’Ercolano” avesse in Europa, ma soprattutto<br />
in Francia “un altro uso”, giacché, qui, se iniziava ad apparire superato l’interesse<br />
<strong>di</strong>dascalico verso il ritrovato monumento dell’antichità e, quin<strong>di</strong>, ancor più quel<strong>lo</strong><br />
per il va<strong>lo</strong>re antiquario del singo<strong>lo</strong> oggetto, <strong>di</strong> contro, si faceva largo, con <strong>di</strong>screzione,<br />
una insolita e ine<strong>di</strong>ta curiosità per suppellettili e utensili, che si rivelerà tra i maggiori<br />
stimoli ad alimentare la tenuta della lezione ercolanese e pompeiana fino al primo<br />
quarto del XX seco<strong>lo</strong> 13 . In tal senso, le riflessioni dell’abate sulla possibilità della ristampa,<br />
anche parziale, dei volumi de Le Antichità, vanno ben oltre quell’attenzione<br />
strettamente economica finora evidenziata dalla critica storiografica. <strong>La</strong> sua intuitiva<br />
interpretazione in termini <strong>di</strong> un fenomeno <strong>di</strong> tendenza <strong>di</strong> gusto ampiamente <strong>di</strong>ffuso<br />
oltre le barriere culturali e sociali, in<strong>di</strong>vidua con perspicacia sia l’elemento <strong>di</strong> continuità<br />
tra Settecento e Novecento, anche quando sarà sancito il superamento del<strong>lo</strong><br />
stile neoclassico, sia, soprattutto, un <strong>di</strong>verso approccio al repertorio <strong>di</strong> forme offerte,<br />
al cromatismo e alle tecniche <strong>di</strong> trattamento dei materiali. Di fatto, se si pensa alle<br />
<strong>lo</strong>ntane industrie ceramiste Wedgwood o a quelle <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>monte,<br />
alla fabbrica Ferniani, alla modernissima Ginori,<br />
fino all’industria del vetro finlandese, alle interpretazioni<br />
del minotauro che Picasso elabora pensando alla<br />
pompeiana Casa del <strong>La</strong>birinto e al design delle ceramiche<br />
<strong>di</strong> Gio’ Ponti, le fiduciose previsioni <strong>di</strong> Galiani, dunque,<br />
si rivelano ben più veritiere delle considerazioni <strong>di</strong> Tanucci.<br />
D’altronde, si fondavano sulla <strong>di</strong>ffusa consapevo-<br />
7 G.C. Hiker e C. Costantin, <strong>di</strong>segno<br />
acquerellato per gli affreschi<br />
del vestibo<strong>lo</strong> dell'Università <strong>di</strong><br />
Copenhaghen. Particolari (da H.<br />
Raabyemagle, C.M. Smidt, cit.).