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lo spazio come indicatore dell'identità urbana - La scuola di Pitagora ...

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Elena Manzo<br />

seguendo, è appena il caso <strong>di</strong> ricordar<strong>lo</strong>, a Stabia e a Pompei, il cui cantiere, coor<strong>di</strong>nato<br />

dall’ingegnere spagno<strong>lo</strong> Joachim de Alcubierre, si era aperto ufficialmente so<strong>lo</strong><br />

nel 1748; finché, dopo importanti iniziative a carattere scientifico-documentario e <strong>di</strong>vulgativo-<br />

vale per tutte, nel 1754, la pubblicazione del Cata<strong>lo</strong>go degli antichi monumenti<br />

<strong>di</strong>ssotterrati dalla scoperta della città <strong>di</strong> Ercolano, per or<strong>di</strong>ne della Maestà <strong>di</strong> Car<strong>lo</strong>,<br />

redatto da monsignor Ottavio Antonio Bayar<strong>di</strong> - il 13 <strong>di</strong>cembre 1755, per volere del<br />

re, fu fondata l’Accademia Ercolanese. Affidata alla presidenza del Segretario <strong>di</strong> Stato<br />

della Casa Reale Bernardo Tanucci, superando gli iniziali programmi e<strong>di</strong>toriali, tra il<br />

1757 e il 1792, darà alle stampe Le Antichità <strong>di</strong> Ercolano esposte…., nei suoi primi<br />

otto tomi dei quaranta previsti; nonostante ciò, la <strong>di</strong>ffusione dei modelli ercolanensi<br />

(si ricorda che con il nome <strong>di</strong> “Ercolano” si raggruppavano anche le scoperte archeo<strong>lo</strong>giche<br />

<strong>di</strong> Pompei) fu piuttosto lenta, poiché, i volumi dell’encic<strong>lo</strong>pe<strong>di</strong>ca opera<br />

potevano essere donati so<strong>lo</strong> per espressa in<strong>di</strong>cazione del re ad alti <strong>di</strong>gnitari o a elevati<br />

ranghi dell’aristocrazia 5 . Come è noto, infatti, se un lungo, controverso e gravoso impegno<br />

e<strong>di</strong>toriale si era proposto <strong>di</strong> registrare e documentare la co<strong>lo</strong>ssale impresa, gli<br />

effettivi intenti del re Borbone erano principalmente celebrativi e dettati dalla sua innata<br />

propensione al collezionismo e all’antiquaria, per cui la critica storiografica ha<br />

frequentemente <strong>di</strong>storto la sua genuina interpretazione e snaturato la profonda carica<br />

scientifica dell’impresa 6 . A <strong>di</strong>spetto <strong>di</strong> ciò, l’inizio della co<strong>lo</strong>ssale opera de Le Antichità<br />

esposte non so<strong>lo</strong> si accordava perfettamente al<strong>lo</strong> spirito <strong>di</strong> cata<strong>lo</strong>gazione del seco<strong>lo</strong>,<br />

mutuandone gli strumenti <strong>lo</strong>gici dalle metodo<strong>lo</strong>gie pertinenti alle <strong>di</strong>scipline naturalistico-antropo<strong>lo</strong>giche,<br />

ma anticipava l’interesse classificatorio<br />

dell’Illuminismo con sorprendente modernità.<br />

Di contro, si prospettava <strong>come</strong> assolutamente ine<strong>di</strong>ta e<br />

rivoluzionaria l’ipotesi avanzata da Scipione Maffei <strong>di</strong><br />

trasformare la ritrovata città <strong>di</strong> Herculaneum in un museo<br />

territoriale “a cie<strong>lo</strong> aperto”, il più esteso e completo<br />

d’Europa. Tuttavia, la modernità della proposta, così precoce<br />

rispetto alla sensibilità epocale, ancora troppo <strong>lo</strong>ntana<br />

dalla capacità <strong>di</strong> leggere un singo<strong>lo</strong> episo<strong>di</strong>o archi-<br />

4 L.A. Winstrup, particolare delle<br />

Terme del Foro <strong>di</strong> Pompei, 1849c.<br />

(Copenhaghen, Kunstakademiets).<br />

223<br />

4

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