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lo spazio come indicatore dell'identità urbana - La scuola di Pitagora ...

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3<br />

222<br />

Verso il mito della me<strong>di</strong>terraneità<br />

sforzo organizzativo, per la prima volta, era emerso un articolato meccanismo <strong>di</strong> integrazione<br />

dei saperi e delle competenza scientifiche, sostenuto da un programma assolutamente<br />

innovativo, che andava maturando in un clima progressista, dove era protagonista<br />

un governo accentratore, ma aperto e illuminato 4 .<br />

In realtà, <strong>come</strong> è noto, la stessa “scoperta” settecentesca <strong>di</strong> Ercolano era stata preceduta<br />

da una lunga serie <strong>di</strong> eventi volti a tal fine, le cui ra<strong>di</strong>ci si in<strong>di</strong>viduano in un<br />

<strong>di</strong>battito teorico avviato già in epoca aragonese, nonché casuali scoperte, <strong>come</strong> quelle<br />

avvenute presso la collinetta della Civita (appunto, l’antica Pompei) e a Resina. Anche<br />

l’inizio della rinomata impresa era stato determinato a seguito <strong>di</strong> ritrovamenti fortuiti<br />

e spora<strong>di</strong>ci avvenuti durante la costruzione della reggia <strong>di</strong> Portici; ma, mentre<br />

in una prima fase i reperti avevano continuato ad alimentare tanto il collezionismo<br />

privato, quanto l’antica prassi del reimpiego delle spolia<br />

-iscrizioni, co<strong>lo</strong>nne, cornici- e delle opere scultoree a completamento<br />

o arredo <strong>di</strong> architetture, successivamente, dal<br />

1750, con atteggiamento illuminato, gran parte degli oggetti<br />

scoperti, organizzati, or<strong>di</strong>nati e cata<strong>lo</strong>gati, furono<br />

in<strong>di</strong>rizzati alla conservazione, allestendo l’Herculanense<br />

Museum, una ricchissima galleria in cui confluirono anche<br />

quelli provenienti da altri cantieri archeo<strong>lo</strong>gici del<br />

Mezzogiorno d’Italia.<br />

L’iniziativa carolina, infatti, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> rimarchevoli episo<strong>di</strong><br />

artistici e <strong>di</strong> lussuose ville suburbane, stava quoti<strong>di</strong>anamente<br />

<strong>di</strong>ssotterrando un cospicuo corredo <strong>di</strong> frammenti<br />

<strong>di</strong> mosaici, statue, monete, suppellettili, gioielli,<br />

monili e persino cristalli, dal va<strong>lo</strong>re assolutamente non<br />

trascurabile soprattutto per il significato documentale che<br />

ciascun elemento ritrovato andava assumendo proprio<br />

nella singolare congiuntura epocale del volgere verso la<br />

cultura neoclassica.<br />

Si era iniziato a scavare a Resina (l’attuale Ercolano) pro-<br />

3 F. Duban, Terme del Foro <strong>di</strong><br />

Pompei, sezione <strong>di</strong> due ambienti<br />

e dettagli, 1823-1828 (da Pompei<br />

e gli architetti francesi, cit.).

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