lo spazio come indicatore dell'identità urbana - La scuola di Pitagora ...
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Rappresentare la conoscenza: paesaggi pompeiani<br />
<strong>di</strong>ficativa, in senso innovativo, non so<strong>lo</strong> dell’immagine ma anche e soprattutto del<br />
tessuto connettivo dell’intero territorio pompeiano. Conoscere la Rappresentazione<br />
per Rappresentare la conoscenza: è questa la sintesi problematica <strong>di</strong> una ricerca che si<br />
pone l’obbiettivo d’in<strong>di</strong>viduare la Pompei contemporanea <strong>come</strong> città e territorio in<br />
<strong>di</strong>venire al fine <strong>di</strong> va<strong>lo</strong>rizzarne la complessa e completa identità dei suoi luoghi, anzi,<br />
<strong>di</strong> tutti i suoi luoghi: da quelli archeo<strong>lo</strong>gici a quelli religiosi, da quelli monumentali<br />
a quelli industriali, da quelli rurali a quelli infrastrutturali. In tale prospettiva i paesaggi<br />
pompeiani sono stati analizzati secondo una classificazione tematica capace <strong>di</strong><br />
estrapolare dal mosaico e<strong>di</strong>lizio complessivo -archeo<strong>lo</strong>gico, storico e contemporaneoalcune<br />
tessere urbane ritenute emblematiche rispetto alla più vasta conurbazione territoriale<br />
pompeiana. Una sorta <strong>di</strong> classificazione conoscitiva elaborata attraverso una<br />
campagna <strong>di</strong> rilievo architettonico <strong>di</strong> tipo urbano ed ambientale ed affrontata nella<br />
consapevolezza che, <strong>come</strong> scriveva T.W. Adorno nel <strong>lo</strong>ntano 1947, “ la classificazione<br />
è una con<strong>di</strong>zione della conoscenza, ma non la conoscenza stessa” e che “la conoscenza<br />
torna a <strong>di</strong>ssolvere la classificazione”. Non so<strong>lo</strong>. <strong>La</strong> storia <strong>di</strong> Pompei è ricca <strong>di</strong> ricostruzioni<br />
grafiche della città originaria nonché <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>segni che, nel corso del <strong>di</strong>ciannovesimo<br />
seco<strong>lo</strong>, hanno coagulato attorno ai ruderi della città sepolta stu<strong>di</strong>osi e progettisti<br />
che nel, corso del ventesimo seco<strong>lo</strong>, riproporranno, secondo un linguaggio<br />
moderno, le tipo<strong>lo</strong>gie pompeiane. In tal senso è possibile riflettere sia sulla lezione<br />
ere<strong>di</strong>tata dalla Pompei ante 79 d.C. e sia su quella post 79 d.C.<br />
Pompei ante 79 d.C. ovvero la rappresentazione dell’unitarietà e dell’omogeneità<br />
perduta<br />
<strong>La</strong> scena ambientale della Pompei antica è la rappresentazione geografica ed architettonica<br />
<strong>di</strong> un paesaggio classico definito, contemporaneamente, dalla piatta orizzontalità<br />
dell’antistante golfo partenopeo e dalla geometria tronco-conica del retrostante<br />
Vesuvio nonchè dalla chiara infrastrutturazione pseudo-ortogonale della sua forma urbis<br />
caratterizzata da e<strong>di</strong>lizia monumentale e residenziale.