Chiara Stefani - Università di Roma "Tor Vergata"

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una acquaforte di Luigi Ricciardelli (figura 7). Meno enfatizzata rispetto alle
raffigurazioni del secolo precedente, la piramide appare anche in un’altra acquaforte
del Ricciardelli a latere della Porta San Paolo (figura 8), da una visuale
che verrà poi ripresa nelle prime fotografie dell’Ottocento.
Figura 7. L. Ricciardelli, Le Mura di Nicolò IV al Sepolcro degli Inglesi.
Se la ricerca iconografica relativa alla piramide ha messo in evidenza
quello che può essere definito un monumento per eccellenza, le immagini
della basilica di San Paolo si offrono in modo esemplare quali veri e propri
documenti, nell’accezione del termine proposta da Jacques Le Goff 12 .
Un primo stato di un’acquaforte di Giovan Battista Piranesi (figura 9)
presenta, sulla piazza, quella che a prima vista appare una colonna sormontata
da un trimonzio: in realtà il cero pasquale dell’interno, che venne spostato,
nel corso del Seicento, all’esterno 13 . Due successive acqueforti dello stesso
12 J. LE GOFF, voce Documento/Monumento, Enciclopedia Einaudi, Torino, 1978, pp. 36 sgg.
Sulla reciprocità dei due termini E. PANOFSKY, La storia dell’arte come disciplina umanistica,
in Il significato nelle arti visive, Torino, 1962 (edizione originale Meaning in the Visual Arts.
Papers in and on Art History, London, 1955), pp. 3-28.
13 La fonte su questo spostamento è [N.M. NICOLAI], Della basilica di San Paolo. Opera di
Niccola Maria Nicolai Romano Votante della Segnatura di Grazia con piante, e disegni incisi,
Roma, nella Stamperia De Romanis, MDCCCXV, XIII, p. 296 sgg. Sul candelabro si vedano poi
M. PETRASSI, L’artistico candelabro di San Paolo, «Capitolium», 1971, 9, pp. 4-12; E. BASSAN,