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Chiara Stefani - Università di Roma "Tor Vergata"

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Monumenti e documenti. Un’indagine sulla zona ostiense tra XVIII e XIX secolo 289<br />

<strong>di</strong> Domenico Montagù su <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Jean Barbault (figura 2), inserita nel Les<br />

plus beaux monuments de Rome ancienne ou Recueil des plus Beaux Morceaux<br />

de l’Antiquité romaine qui existent encore, pubblicato a <strong>Roma</strong> nel<br />

1761, dove si noterà come il tratto delle mura aureliane sia restituito in modo<br />

del tutto libero, con uno spiccato gusto per il suo aspetto pittoresco che contrasta<br />

con le superfici squadrate della piramide. L’inserimento del monumento<br />

nel rettifilo delle mura urbane permane, fino a XVIII secolo avanzato, un<br />

dato oggettivo capace <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionare in modo rilevante la percezione visiva<br />

del sepolcro <strong>di</strong> Caio Cestio.<br />

Figura 2. D. Montagù, Piramide <strong>di</strong> Cajo Cestio.<br />

È nel progressivo e arbitrario adattamento delle sue <strong>di</strong>mensioni in altezza<br />

rispetto agli elementi circostanti della veduta – il tratto delle mura aureliane<br />

in primis – che si riflette una <strong>di</strong>versa sensibilità nei confronti delle<br />

rovine e del loro ruolo nel paesaggio. Che la si cogliesse dall’interno della<br />

Porta San Paolo, come mostra un’incisione <strong>di</strong> Giovan Battista Falda (figura<br />

3), o dall’esterno, come si nota in un’acquaforte <strong>di</strong> Jean Asselin (figura 4),<br />

la piramide si imponeva alla vista più per le sue <strong>di</strong>mensioni cuneiformi,<br />

che esorbitavano dalla cerchia muraria, che per la sua elevazione. Ma nel<br />

corso del tempo si operò uno scarto nelle proporzioni tra il monumento, le<br />

mura e la Porta San Paolo, con la complicità del nuovo sguardo portato<br />

sulle rovine antiche da Giovanni Battista Piranesi: a lui, architetto e conoscitore<br />

dell’arte egizia, non poteva sfuggire la magnificenza della mole

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