304 <strong>Chiara</strong> <strong>Stefani</strong> quella che propende per la ricostruzione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio moderno (Giuseppe Vala<strong>di</strong>er) 28 . Entro questa forbice si colloca un <strong>di</strong>battito critico che verte sui concetti <strong>di</strong> “classicità” e <strong>di</strong> “decadenza” e che si ripropone, negli anni 1844-47, a proposito della scelta della nuova facciata da dare alla basilica quando, una volta pubblicate le Ricerche sull’architettura più propria dei tempj cristiani (1843) <strong>di</strong> Luigi Canina, si propende per una e<strong>di</strong>lizia ecclesiastica paleocristiana 29 . Alla ricchezza delle <strong>di</strong>scussioni sull’architettura del nuovo “tempio classico-cristiano” 30 non sembra corrispondere una riflessione così articolata in merito agli arre<strong>di</strong> dell’interno. Sul primo piano <strong>di</strong> un acquerello <strong>di</strong> Wilhelm Noack (1800-1833), derivato da un <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> Léopold Robert, due monaci traggono in salvo dalla Basilica Ostiense in rovina un crocefisso 31 . Molte furono le opere danneggiate dall’incen<strong>di</strong>o – una Assunta <strong>di</strong> Girolamo Muziano, un Martirio <strong>di</strong> Santo Stefano <strong>di</strong> Lavinia Fontana, una Conversione <strong>di</strong> San Paolo <strong>di</strong> Orazio Gentileschi… 32 –, ma non tutti i nuovi arre<strong>di</strong> destinati alla 28 M.F. FISCHER, “In pristinum”. Brand und Wiederaufbau von .Paolo fuori le mura in Rom 1823-1854, «Deutsche Kunst und Denkmalpflege», 38, 1980, 1-2, pp. 6-19. 29 Vale forse la pena <strong>di</strong> ricordare che a San Paolo fuori le mura la Storia dell’Arte col mezzo dei monumenti dalla sua decadenza nel IV secolo fino al suo risorgimento nel XVI <strong>di</strong> G.B.L.G. Seroux d’Agincourt con aggiunte italiane, Milano, per Ranieri Fanfani, MDCCCXXV, de<strong>di</strong>cava le tavole IV (“Basilica <strong>di</strong> S. Paolo fuori le mura <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> ne’ suoi <strong>di</strong>versi stati, dalla sua fondazione nel IV secolo fino al presente”); XXXII (“Chiostro <strong>di</strong> San Paolo fuori delle Mura: piante ed elevazioni, in grande, <strong>di</strong> qualche parte delle sue facciate XII e XIII secolo”); XXXIII (“Chiostro <strong>di</strong> San Paolo: dettagli delle trabeazioni, ricca <strong>di</strong> musaici; ornamenti scolpiti fra gli archi XII e XIII secolo”). Sulle immagini relative a San Paolo fuori le mura inserite nell’opera <strong>di</strong> Seroux d’Agincourt si veda A. CIPRIANI, Una proposta per Seroux d’Agincourt. La storia dell’Architettura, «Storia dell’Arte», 11, 1971, pp. 211-261 e S. PASQUALI, Basiliche civili cristiane nell’e<strong>di</strong>toria romana d’architettura tra Sette e Ottocento, «Ricerche <strong>di</strong> storia dell’arte», 56, 1995, pp. 19-29. 30 La definizione è in R. KRAUTHEIMER-A.K. FRAZER, cit., p. 108. 31 Lo si vede riprodotto in Bertel Thorvaldsen 1770-1844 scultore danese a <strong>Roma</strong>, a cura <strong>di</strong> E. <strong>di</strong> Majo, B. Jørnaes, S. Susinno, <strong>Roma</strong>, 1989, cat. 151, pp. 280-281. Tutti i <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> L. Robert relativi alla basilica <strong>di</strong> San Paolo fuori le mura dopo l’incen<strong>di</strong>o sono elencati in [P. GASSIER], Léopold Robert et les peintres de l’Italie romantique. Catalogue établi par Pierre Gassier, Musée des Beaux-Arts, Neuchâtel, 1983, cat. 22-25. Il punto <strong>di</strong> vista prescelto da L. Robert è lo stesso <strong>di</strong> uno dei due <strong>di</strong>pinti del belga François Vervloet, riprodotto in D. COEKEL- BERGHS, Les peintres belges à Rome del 1700 à 1830, Bruxelles-Rome, 1976, figura 197, p. 341. L’altro (ibidem, figura 196, p. 341), nella scelta della visuale, appare invece simile a quello <strong>di</strong> Francesco Diofebi, firmato e datato 1823, riprodotto in C. PIETRANGELI, Il Museo <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>. Documenti e iconografia, «<strong>Roma</strong> Christiana», XV, Bologna, 1971, figura 161, p. 162. L’interno della basilica in rovina dopo l’incen<strong>di</strong>o figura anche su una delle tre medaglie coniate durante il pontificato <strong>di</strong> Pio IX, per le quali si veda [X. BARBIER DE MONTAULT], cit., pp. 62-63. 32 [A. NIBBY], <strong>Roma</strong> nell’anno MDCCCXXXVIII descritta da Antonio Nibby, <strong>Roma</strong>, Tipografia delle belle arti, 1839, pp. 580-581, e S. PESARINI, La basilica <strong>di</strong> San Paolo sulla via Ostiense prima delle innovazioni del secolo XVI, «Stu<strong>di</strong> romani. Rivista <strong>di</strong> Archeologia e Storia», 6, 1913, pp. 386-427. Un’incisione <strong>di</strong> Giovanni Maggi, riprodotta in C. PIETRANGELI (a cura), cit.,
Monumenti e documenti. Un’indagine sulla zona ostiense tra XVIII e XIX secolo 305 Basilica Ostiense – come le statue <strong>di</strong> San Pietro e San Paolo commissionate a Giuseppe Fabris e Adamo Tadolini – raggiunsero effettivamente la sede prescelta 33 . Il nuovo volto assunto dalla basilica appare così il frutto <strong>di</strong> numerose “assenze”, come l’indagine iconografica in corso – volta non tanto a illustrare una storia <strong>di</strong> immagini, quanto a far emergere immagini della storia – intende documentare. Al momento della redazione del testo non era stato ancora pubblicato l’approfon<strong>di</strong>to lavoro <strong>di</strong> MICHAEL GROBLEWSKI, Thron und Altar. Der Wiederaufbau der Basilka St. Paul vor den Mauern (1823-1854), Freiburg-Basel-Wien, Herder, 2001 che va quin<strong>di</strong> a integrare la bibliografia sulla basilica <strong>di</strong> San Paolo fuori le mura riportata alla nota 2. p. 225, riporta le opere citate. Sul ciclo pittorico <strong>di</strong> Lanfranco B.L. LA PENTA, Giovanni Lanfranco. La decorazione della cappella del Sacramento a San Paolo, «Bollettino d’arte», XLVIII, 1963, 1-2, pp. 54-66; E. SCHLEIER, Lanfrancos malereien der Sacramentskapelle in S. Paolo fuori le Mura in Rom: das wiedergefundene Bild des “Wachtelfalls”, «Arte antica e moderna», 29, 1965, pp. 62-81; E. SCHLEIER, Lanfrancos “Elias und der Engel” und der Bilderzyclus der Sacramentskapelle von San Paolo fuori le Mura <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, «Bulletin van het Rjksmuseum», 1970, 1, pp. 3-33. 33 G. SCARFONE, Statue commissionate per la basilica <strong>di</strong> San Paolo traslate in piazza San Pietro, «Alma <strong>Roma</strong>», XX, 1-2, 1979, pp. 60-63. Nel quadro delle “assenze” vanno considerate anche le vetrate <strong>di</strong> Antonio Moroni, sulle quali M. BOSI, Antonio Moroni, l’ultimo artefice della vetrata <strong>di</strong>pinta a <strong>Roma</strong>, «Stu<strong>di</strong> <strong>Roma</strong>ni», 1, 1979, pp. 59-66.