Chiara Stefani - Università di Roma "Tor Vergata"

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quella che propende per la ricostruzione di un edificio moderno (Giuseppe
Valadier) 28 .
Entro questa forbice si colloca un dibattito critico che verte sui concetti di
“classicità” e di “decadenza” e che si ripropone, negli anni 1844-47, a proposito
della scelta della nuova facciata da dare alla basilica quando, una volta
pubblicate le Ricerche sull’architettura più propria dei tempj cristiani (1843)
di Luigi Canina, si propende per una edilizia ecclesiastica paleocristiana 29 .
Alla ricchezza delle discussioni sull’architettura del nuovo “tempio classico-cristiano”
30 non sembra corrispondere una riflessione così articolata in
merito agli arredi dell’interno. Sul primo piano di un acquerello di Wilhelm
Noack (1800-1833), derivato da un dipinto di Léopold Robert, due monaci
traggono in salvo dalla Basilica Ostiense in rovina un crocefisso 31 . Molte furono
le opere danneggiate dall’incendio – una Assunta di Girolamo Muziano,
un Martirio di Santo Stefano di Lavinia Fontana, una Conversione di San
Paolo di Orazio Gentileschi… 32 –, ma non tutti i nuovi arredi destinati alla
28 M.F. FISCHER, “In pristinum”. Brand und Wiederaufbau von .Paolo fuori le mura in Rom
1823-1854, «Deutsche Kunst und Denkmalpflege», 38, 1980, 1-2, pp. 6-19.
29 Vale forse la pena di ricordare che a San Paolo fuori le mura la Storia dell’Arte col mezzo
dei monumenti dalla sua decadenza nel IV secolo fino al suo risorgimento nel XVI di
G.B.L.G. Seroux d’Agincourt con aggiunte italiane, Milano, per Ranieri Fanfani, MDCCCXXV,
dedicava le tavole IV (“Basilica di S. Paolo fuori le mura di Roma ne’ suoi diversi stati, dalla
sua fondazione nel IV secolo fino al presente”); XXXII (“Chiostro di San Paolo fuori delle Mura:
piante ed elevazioni, in grande, di qualche parte delle sue facciate XII e XIII secolo”); XXXIII
(“Chiostro di San Paolo: dettagli delle trabeazioni, ricca di musaici; ornamenti scolpiti fra gli
archi XII e XIII secolo”). Sulle immagini relative a San Paolo fuori le mura inserite nell’opera
di Seroux d’Agincourt si veda A. CIPRIANI, Una proposta per Seroux d’Agincourt. La storia
dell’Architettura, «Storia dell’Arte», 11, 1971, pp. 211-261 e S. PASQUALI, Basiliche civili cristiane
nell’editoria romana d’architettura tra Sette e Ottocento, «Ricerche di storia dell’arte»,
56, 1995, pp. 19-29.
30 La definizione è in R. KRAUTHEIMER-A.K. FRAZER, cit., p. 108.
31 Lo si vede riprodotto in Bertel Thorvaldsen 1770-1844 scultore danese a Roma, a cura di
E. di Majo, B. Jørnaes, S. Susinno, Roma, 1989, cat. 151, pp. 280-281. Tutti i dipinti di L. Robert
relativi alla basilica di San Paolo fuori le mura dopo l’incendio sono elencati in [P.
GASSIER], Léopold Robert et les peintres de l’Italie romantique. Catalogue établi par Pierre
Gassier, Musée des Beaux-Arts, Neuchâtel, 1983, cat. 22-25. Il punto di vista prescelto da L.
Robert è lo stesso di uno dei due dipinti del belga François Vervloet, riprodotto in D. COEKEL-
BERGHS, Les peintres belges à Rome del 1700 à 1830, Bruxelles-Rome, 1976, figura 197, p.
341. L’altro (ibidem, figura 196, p. 341), nella scelta della visuale, appare invece simile a quello
di Francesco Diofebi, firmato e datato 1823, riprodotto in C. PIETRANGELI, Il Museo di Roma.
Documenti e iconografia, «Roma Christiana», XV, Bologna, 1971, figura 161, p. 162. L’interno
della basilica in rovina dopo l’incendio figura anche su una delle tre medaglie coniate durante
il pontificato di Pio IX, per le quali si veda [X. BARBIER DE MONTAULT], cit., pp. 62-63.
32 [A. NIBBY], Roma nell’anno MDCCCXXXVIII descritta da Antonio Nibby, Roma, Tipografia
delle belle arti, 1839, pp. 580-581, e S. PESARINI, La basilica di San Paolo sulla via Ostiense
prima delle innovazioni del secolo XVI, «Studi romani. Rivista di Archeologia e Storia», 6,
1913, pp. 386-427. Un’incisione di Giovanni Maggi, riprodotta in C. PIETRANGELI (a cura), cit.,