Chiara Stefani - Università di Roma "Tor Vergata"

300 Chiara Stefani
Figura 17. A. Aquaroni e A. Valli, Veduta interna della basilica di S. Paolo presa immediatamente
dopo il suo incendio.
topico del Sublime: le vette alpine 21 . Anche sul versante della tradizione letteraria
non mancavano dei precedenti, e il commissario delle antichità Carlo
Fea, nei suoi Aneddoti sulla Basilica Ostiense, poteva facilmente delegare a
Virgilio la descrizione dell’incendio, limitandosi a citare un verso del secondo
libro dell’Eneide 22 .
Gli artisti seppero cogliere, al di là della tragicità dell’episodio, il potenziale
figurativo rappresentato dai resti fumanti della basilica, soggetto pittoresco
e romantico a un tempo, in cui l’amore per le rovine di ascendenza tardosettecentesca
si coniugava al fascino per gli elementi più gotici dell’edificio,
quali il ciborio di Arnolfo di Cambio, il cui basamento venne presto protetto
da una tettoia (figura 18). Pietro Parboni, incisore specializzato nelle
vedute di Roma e nella traduzione di dipinti di paesaggio 23 , ebbe così modo
21 Dettaglio del terribile incendio accaduto il dì 15 luglio 1823 della famosa basilica di
San Paolo di Roma fuori di Porta Ostiense scritto da Giuseppe Marocchi Imolese, Roma,
1823, nella Stamperia Ajani, p. 6.
22 Aneddoti sulla Basilica Ostiense di S. Paolo riuniti nel 1823 dopo l’incendio e recitati
nell’Accademia Archeologica il dì 27 gennaro 1825. Dell’Avvocato D.Carlo Fea Commissario
delle antichità presidente al Museo Capitolino Bibliotecario della Chigiana Socio Ordinario,
Roma, presso Vincenzo Poggioli, 1825, p. 15.
23 Su Pietro Parboni incisore di traduzione, a cui dedicherò uno studio più approfondito, si