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Chiara Stefani - Università di Roma "Tor Vergata"

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Monumenti e documenti. Un’indagine sulla zona ostiense tra XVIII e XIX secolo 295<br />

Figura 11. G. Bossi, Musivum. in. facie. exteriori. basil. S. Pauli.<br />

una veduta <strong>di</strong> Pietro Ruga (figura 12), esso era ancora in situ in quel fati<strong>di</strong>co<br />

1823, quando l’ingresso della basilica era delimitato da un muro, con<br />

porta laterale, e lo spazio antistante il portico era pavimentato. Volendo entrare<br />

virtualmente 15 nell’antica San Paolo ci si accorgerà, grazie a una stampa<br />

<strong>di</strong> Vincenzo Feoli (figura 13), che la navata maggiore – oltre a una pavimentazione<br />

<strong>di</strong>versa da quella attuale 16 – presentava, al <strong>di</strong> sopra della serie<br />

15 Mi accorgo, nell’uso <strong>di</strong> questo avverbio, <strong>di</strong> alludere, forse non a caso, alle possibilità introdotte<br />

dalle tecnologie informatiche. La storia <strong>di</strong> San Paolo fuori le Mura, la cui costruzione<br />

e rie<strong>di</strong>ficazione si è estesa su un arco temporale <strong>di</strong> millenni, si presterebbe ad essere visualizzata<br />

grazie a un CD-Rom, o meglio a un DVD, in cui il percorso appunto “virtuale” della basilica<br />

consentirebbe – posizionando il mouse sulle colonne, i rivestimenti marmorei, gli arre<strong>di</strong>…<br />

– <strong>di</strong> conoscere in dettaglio l’oggetto prescelto, nonché <strong>di</strong> essere informati sul preesistente allestimento<br />

<strong>di</strong> quello specifico campo. Lo stato della basilica potrebbe inoltre venire agevolmente<br />

rappresentato attraverso finestre con ricostruzioni in scala dell’e<strong>di</strong>ficio, nelle sue <strong>di</strong>verse fasi<br />

<strong>di</strong> elaborazione, in modo da dare un’idea dello sviluppo <strong>di</strong>acronico del monumento. Il momento<br />

dell’incen<strong>di</strong>o, noto attraverso incisioni che visualizzano l’episo<strong>di</strong>o su un piano necessariamente<br />

bi<strong>di</strong>mensionale, potrebbe invece essere rievocato con l’ausilio <strong>di</strong> una terza <strong>di</strong>mensione,<br />

a cui si accompagnerebbe l’elemento acustico. Inoltre, i progetti non realizzati per la ricostruzione<br />

della basilica potrebbero anch’essi trovare una realizzazione virtuale.<br />

16 Sul pavimento, composto da frammenti marmorei ed epigrafi pagane e cristiane, si legga<br />

quanto afferma N.M. NICOLAI, cit., p. 306: “Piccoli frammenti irregolari <strong>di</strong> marmi, lapi<strong>di</strong>, e sarcofagi<br />

tolti dai cemeterj cristiani, e dai sepolcri gentili formano il pavimento delle cinque navi.<br />

[…] Che poi questo pavimento sia l’antico io non posso crederlo […]. Io credo che in origine<br />

fosse regolare, e lavorato a piccoli pezzi <strong>di</strong> marmi siccome veggonsi quelli delle più antiche<br />

chiese, e come una parte della nave traversa è lastricata, in somma io oso congetturare che fosse<br />

a mosaico, e che rovinato nei tempi susseguenti, la barbarie in cui allora si era non permise<br />

<strong>di</strong> risarcirlo al modo antico; ma ne fece uno come meglio seppe ideare, devastando e profanando<br />

i sepolcri”. Come mi ha gentilmente fatto notare il professor G. Filippi, che qui ringrazio, si<br />

capisce quale dovesse risultare l’aspetto del pavimento prima dell’incen<strong>di</strong>o, guardando il <strong>di</strong>pin-

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