Geocentro Magazine - Fondazione Geometri
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SOCIETÀ E COSTUME<br />
A Viabizzuno<br />
“Progettare è voce<br />
del verbo amare”<br />
Intervista a Mario Nanni<br />
Mario Nanni è nato nel 1955 a Bizzuno, una piccola<br />
frazione di Lugo, in provincia di Ravenna. L’interesse per la<br />
materia luce e il rapporto con architetti e designer di fama<br />
internazionale, lo conducono alla sperimentazione di nuove<br />
forme e metodologie nella progettazione di corpi illuminanti<br />
in sfide sempre nuove.<br />
Nel 1994, come concreta espressione della sua filosofia<br />
progettuale e della sua passione per la luce, crea Viabizzuno,<br />
oggi dinamica ed innovativa azienda di progettazione<br />
e realizzazione di impianti di illuminazione con sede a<br />
Bentivoglio, in provincia di Bologna.<br />
Responsabile del pensiero progettuale di Viabizzuno, si dedica<br />
principalmente all’attività di progettazione negli studi di<br />
Milano, Londra e Barcellona, Rimini e Bologna.<br />
“Termometro di luce”, di Mario Nanni, Piazza Zabalburu, Bilbao<br />
Nanni, ci tolga subito un curiosità. Lei preferisce defi nirsi<br />
un progettista piuttosto che un designer, perché?<br />
“Credo dipenda dal fatto che sono sempre stato abituato<br />
a risolvere dei problemi. In realtà, se ci penso, io non so<br />
disegnare una lampada o un tavolo. So affrontare un problema<br />
per un determinato tipo di illuminazione o di ambiente.<br />
Dato un problema, cerco la soluzione. La cerco a 360 gradi<br />
e a volte la realizzazione può essere anche complessa. Ma,<br />
ciò che più conta, è sempre la strada per risolvere appieno<br />
quel problema. Per questo non sopporto le parole lighting<br />
designer, designer, artista. Non mi rappresentano. Io sono<br />
praticamente nato in cantiere e all’età di dodici anni ero<br />
già apprendista dell’elettricista. Ho avuto modo di fare<br />
un’esperienza straordinaria imparando, con umiltà ed<br />
ascoltando, da artigiani e capo mastri che conoscevano il<br />
mestiere e sapevano insegnarlo. Ricordo che mio nonno un<br />
giorno mi disse che gli uomini si dividono in due categorie:<br />
chi dice e chi fa. E che avrei dovuto decidere in fretta da che<br />
parte stare. Io decisi di mettermi dalla parte di chi fa. E oggi,<br />
dopo tanti anni, posso dire, che la mia è la cultura del fare”.<br />
Progettare, termine che deriva dal latino ‘projectare’, che<br />
signifi ca ‘portare fuori’, ‘portare avanti’, è un’attività molto<br />
complessa. Come si traduce nell’ambito della luce? Quali<br />
sono gli elementi che devono essere considerati?<br />
“Quello che conta e che cerco di trasmettere ai miei assistenti<br />
foto di Filippo Chiesa