19.06.2013 Views

Geocentro Magazine - Fondazione Geometri

Geocentro Magazine - Fondazione Geometri

Geocentro Magazine - Fondazione Geometri

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

36<br />

ANNO II | n. 7 | GENNAIO - FEBBRAIO 2010<br />

presente forza di gravità. Anzi bisogna fare in modo che la<br />

forza di gravità diventi una opportunità da sfruttare!<br />

Credo che fra le più grandi conquiste del genere umano,<br />

andrebbe inclusa la capacità dell’uomo di imprigionare<br />

energia e servirsene nel momento opportuno. Le<br />

tecniche che si rifanno a questo principio, come gli stati<br />

di coazione, sono oggi, anche in edilizia, ormai diffuse,<br />

come la precompressione del calcestruzzo, che consiste<br />

essenzialmente nello sfruttare l’energia incorporata nelle<br />

trecce pretese o nei trefoli postesi.<br />

Molti altri stati di coazione sono stati impiegati nel passato:<br />

il rigonfiamento del legno per effetto dell’umidità per<br />

spaccare la roccia, la contrazione dell’acciaio preriscaldato<br />

per serrare le catene, gli innumerevoli impieghi dei cunei...<br />

Altri magistrali stati di coazione sono quelli congelati nelle<br />

trappole per animali o nelle armi per la caccia, quasi che il<br />

soddisfacimento di un bisogno primario stimoli l’invenzione.<br />

Esemplare è la pretensione dell’arco corto, vero e proprio<br />

serbatoio di energia preindotta alla distensione dell’arco al<br />

momento del tiro ed ancora tantissime tecnologie, anche<br />

del vivere quotidiano contemporaneo, come, per esempio,<br />

un normale apparecchio odontoiatrico per correggere la<br />

corona dentaria.<br />

E veniamo dunque alla dimostrazione della stupefacente<br />

Lo sbalzo successivo regge fi ntanto che la risultante è all’interno della base,<br />

ma quanto esce, il muro si rovescia. Nella sovrapposizione di anelli chiusi,<br />

per la coazione dell’arco orizzontale, sta invero il meccanismo resistente<br />

della tholos. Lo sbalzo successivo necessiterebbe di elementi continui e<br />

resistenti a trazione. Il ponte gallico (2c) secondo Viollet Le Duc aveva<br />

questa caratteristica, non posseduta dalle costruzioni in pietra<br />

tecnologia realizzativa di una cupola a secco, per sostenere<br />

l’assunto di partenza.<br />

Il tema è questo: realizzare una cupola di una decina di metri<br />

di diametro, con pietre approssimativamente sbozzate, senza<br />

malta e senza centina.<br />

La soluzione di questo problema è restituita, nei libri,<br />

ricorrendo alla tecnologia dello sbalzo successivo, da cui<br />

appunto deriverebbe la tecnica “a tholos”, ovvero falsa cupola.<br />

Man mano che si innalza la cupola, o la volta, si fanno sporgere<br />

i conci, che non dovrebbero, secondo questa teoria, rovesciarsi<br />

per il contrasto del peso superiore (vedi sotto, immagine 1).<br />

Ciò potrebbe accadere solo se i conci fossero dei “lingotti”,<br />

delle barre, ma, ahimé, i conci sono di limitata lunghezza e<br />

quando la risultante esce dal terzo medio della base, il muro<br />

si rovescia. Nel ponte di legno ricostruito da Viollet Le Duc<br />

è possibile lo sbalzo successivo, perché il concio è una trave di<br />

legno, oltretutto resistente a trazione (immagine 2).<br />

Nella cosiddetta tholos - esempio nei nuraghi o nei trulli<br />

- la cupola è concepita come la sovrapposizione di anelli<br />

concentrici, di diametro sempre più piccolo, in proporzione<br />

all’altezza della cupola e alla curvatura che si vuol ottenere.<br />

Ma come realizzare questi anelli continui, ovvero come fare<br />

in modo che ogni corso circolare di pietre sia ben serrato?<br />

Proprio sfruttando la forza di gravità: ogni concio infatti, per<br />

effetto dello sbalzo, cercherebbe di precipitare, rovesciandosi,<br />

ma in questa rotazione è impedito dai conci adiacenti, per il<br />

meccanismo di arco orizzontale che viene a formarsi, anche<br />

per la forma a cuneo dei conci dell’anello. A causa della gravità,<br />

ogni concio fa pressione sul vicino ed il corso orizzontale si<br />

chiude, rimanendo costantemente in tensione (immagine 3).<br />

1 2 3

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!