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indagata da Rosalba Ientile 158 che ha dimostrato come il quadro fessurativo debba<br />

essere ascritto alla instabilità del terreno su cui si erge la porzione meridionale della<br />

chiesa più che all’originario sistema di copertura adeso, nella navata centrale, alla<br />

volta a botte o alla mancanza di sistemi contraffortanti nel cleristorio 159 . Il fianco<br />

settentrionale dell’edificio, infatti, sorge a pochi metri da uno scosceso declivio<br />

continuamente soggetto, non solo in tempi antichi, a fenomeni franosi come mostra<br />

l’accentuata rotazione verso l’esterno del muretto di contenimento a nord della chiesa.<br />

Anche la pieve di San Lorenzo a Montiglio reca tracce di rifacimenti causati<br />

probabilmente dai cedimenti dei fianchi del colle su cui è edificata: nell’abside infatti<br />

sono individuabili due notevoli suture nei fianchi, indizio quindi che la parte mediana,<br />

la cui muratura, a differenza di quella osservabile nel resto della fabbrica, è<br />

caratterizzata dall’alternanza di filari di conci e di mattoni, è frutto di un’estesa<br />

riplasmazione della struttura, come mostra anche l’indagine dell’interno del catino<br />

absidale. Numerose sono inoltre le ricostruzioni, o restauri, della facciata, gli<br />

interventi sono stati realizzati nel 1793, nel 1830, nel 1899/1905 ed infine nel 1955,<br />

anche in questo caso il continuo rifacimento di tale elemento strutturale può essere<br />

ascritto alla sua intrinseca fragilità, provocata dal trovarsi a pochi metri dal fianco del<br />

colle su cui la chiesa è eretta: testimonianza dei continui cedimenti strutturali può<br />

riscontrarsi nell’accentuata inclinazione verso ovest del primo pilastro settentrionale<br />

della navata.<br />

Strutture materiali e dinamiche insediative<br />

La rovina delle antiche fabbriche non è tuttavia solamente ascrivibile alla scelta del<br />

sito d’edificazione e ai cedimenti del terreno, infatti un ruolo preponderante rivestono<br />

le dinamiche insediative del territorio. Le migrazioni e gli accentramenti<br />

tardomedievali portano all’abbandono e alla sparizione di villaggi, tema su cui tanto<br />

158 R. IENTILE, “ Et è fabbrica antica, et è tutta rovinata”: dal consolidamento al monitoraggio, in<br />

“ Anagke”, 35-36 2002, pp. 164-175.<br />

159 Ivi, n. 14 p. 175.<br />

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