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dell’edificio, all’esterno non è intonacata. All’interno anche l’abside, al pari delle<br />

altre pareti e pilastri, è intonacata e le monofore risultano tamponate.<br />

L’abside è realizzata in conci lapidei apparecchiati in filari omogenei legati da sottili<br />

letti di malta; al di sopra di una zoccolatura alta 70 centimetri la superficie è spartita<br />

da due semicolonne in tre specchiature, decorate da archetti pensili monolitici<br />

poggianti su peducci, sopra cui si trova una decorazione a denti di sega ed una liscia<br />

cornice che accoglie la caduta della falda del tetto. Le specchiature hanno ampiezze<br />

differenti, più ampia la centrale rispetto alle laterali, che infatti è coperta da cinque<br />

archetti pensili invece che da quattro. In ogni specchiatura si apre una monofora<br />

decorata da una triplice modanatura, a toro quella esterna ed a spigolo le due più<br />

interne. Le modanature a toro dei piedritti delle monofore sono sovrastate da un<br />

capitello cubico, nella monofora della specchiatura mediana questi capitelli sono<br />

scolpiti a formare una protome umana, mentre nelle altre due monofore sono decorati<br />

da motivi vegetali stilizzati.<br />

Anche le due semicolonne sono sovrastate da capitelli costituiti da due foglie angolari,<br />

foglie decorate in quello a sud e lisce in quello a nord, desinenti in due caulicoli tra<br />

cui si affaccia una protome umana.<br />

La partitura dell’abside, unica parte superstite dell’originaria struttura, richiama<br />

alcune soluzioni riscontrabili nel cantiere del campanile del monastero dei Santi<br />

Vittore e Corona di Grazzano, di cui questa chiesa era probabilmente dipendenza. La<br />

partitura decorativa è simile a quella dell’abside del San Colombano di Vaprio<br />

d’Adda, edificio datato dal Porter 131 al 1115 circa. È invece solamente somigliante,<br />

ma solo nell’apparecchiatura dei conci e nella scansione dettata, in quel caso, dalle<br />

lesene all’abside del San Lorenzo di Cavatore 132 , nell’acquese: la Santa Maria di<br />

Grazzano può essere intesa come un cantiere contemporaneo o di poco successivo a<br />

quello che nel monastero di San Vittore porta all’edificazione del campanile, e<br />

pertanto l’abside andrà datato allo scadere del secondo quarto del XII secolo.<br />

131 A. K. PORTER, Lombard Architecture cit., II, pp. 452-454.<br />

132 P. PARODI, Cavatore: chiesa di San Lorenzo, in Tra Romanico e Gotico, a cura di S. ARDITI e C.<br />

PROSPERI, Acqui Terme 2004, p. 115.<br />

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