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come fatti di cronaca sia locale 79 che nazionale, quali l’arresto del brigante Mussolino<br />

che viene rappresentato copiando l’illustazione del “Corriere Illustrato della<br />

Domenica” del 27 ottobre 1901, oppure la rottura diplomatica fra Santa Sede ed il<br />

governo francese del socialista Aristide Briand tratteggiata in toni caustici 80 .<br />

La scansione del fianco meridionale, come dell’abside e del campanile del San<br />

Giorgio risulta simile a quello della Santa Maria di la Rossa di Crescenzago, datata<br />

dal Porter 81 al 1139 per l’iscrizione risalente al XVIII secolo attestante che la chiesa<br />

era stata possesso delle monache benedettine dal 1139 al 1303, tuttavia secondo<br />

l’Arslan 82 il colore e la materia della muratura, gli strombi delle finestre in cotto e gli<br />

archetti incrociati dell’abside indicherebbero una cronologia alla seconda metà del<br />

XII secolo. La scansione del fianco meridionale del San Giorgio è inoltre<br />

confrontabile con quella del San Pietro di Gallarate, edificio datato dal Porter al<br />

1145 83 ; la scansione decorativa si avvicina inoltre a quella dei primi ordini del<br />

campanile del duomo di Vercelli, riguardo alla cui erezione una precisa indicazione<br />

cronologica è fornita dalla nota obituaria di Abramo, arciprete della Cattedrale<br />

spentosi il 19 dicembre 1152, in cui si ricorda che “in mirabili etiam machina novi<br />

campanilis […] multa expendit et infinitam pecuniam tribuit”. Un recente studio 84 ha<br />

infatti circoscritto l’edificazione dei primi tre ordini del campanile all’ultima fase<br />

dell’episcopato di Gisulfo (1132-1151), pertanto può sembrare plausibile datare il San<br />

Giorgio di Casorzo attorno alla metà/terzo quarto del XII secolo.<br />

La presenza della conca absidale ricavata nello spessore murario al piano terreno del<br />

campanile indica la sua valenza cultuale, che tuttavia non trova riferimenti in opere<br />

travversava con furore/ colmandoci di danno pianto e dolore”; “ 1901 tempestò piovì/ molto –<br />

vendemmiando/ bondansa generale di vino”; “ 1903 addì 19 aprile venne la brina/ che viti gelsi e frutti<br />

fu la rovina/ sia in Italia che all’estero fu cosa seria/ che certuni ebbero fortuna alri miseria”; Nel 1935<br />

li 19 aprile ce venuto/ una potente brina che/ distrusse le viti e il grano/ ne ruggidì molto”.<br />

79 Si ricorda la sconfitta francese assediante Torino: “ 1706 li 7 (settem)bre li Francesi/ hanno<br />

decampato/ da Torino”; oppure eventi più prettamente locali: “ 1899, mese agosto/ è scappato il sig.<br />

prevosto”. Si ricordano anche eventi militari riguardanti il territorio: “ 1911 grandi manovre militari”.<br />

80 Viene rappresentato un sacerdote che porta una religiosa tra le braccia. Il testo afferma che “ Nel<br />

1905 la fu/ga dei/ preti/ da Parigi portarono/ seco le più sahre/ reliquie”.<br />

81 A. K. PORTER, Lombard Architecture cit., II, pp. 530-532.<br />

82 E. ARSLAN, L’architettura romanica milanese, in Storia di Milano, III, Dagli albori del Comune<br />

all’incoronazione di Federico Barbarossa (1002-1152), Milano 1954, pp. 397-521, in part. pp. 514-<br />

515.<br />

83 A. K. PORTER, Lombard Architecture cit., II, pp. 435-437.<br />

84 F. CONTI, I primi tre ordini del campanile del duomo di Vercelli, in “Bollettino Storico Vercellese”,<br />

XVII 1988, pp. 17-38.<br />

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