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inoltre segnala l’esistenza, nel campanile stesso, di un’iscrizione che ricorda la<br />
dedicatio della chiesa effettuata dal vescovo di Vercelli Matheum l’11 luglio 1410.<br />
Rispetto alla visita del Radicati, anteriore di soli sette anni, la fabbrica non ha subito<br />
modifiche: vengono ricordate le “nude tegole”, intendendo quindi che non vi erano<br />
volte, le finestre, probabilmente ancora le antiche monofore, e la porta. Si menziona<br />
che l’edificio era l’antica parrocchiale, fondata in tempi antichi, ma soprattutto il<br />
visitatore sottolinea che è spartita “in due navate”: come si vedrà più avanti, infatti,<br />
nello spessore della parete est del campanile è ricavata un’abside, pertanto la duplice<br />
navata menzionata dal visitatore deve essere individuata nell’aula unica e nel<br />
campanile a nord.<br />
Nel corso del secolo successivo l’antica fabbrica subisce modifiche radicali, eppure<br />
dalle visite pastorali del XIX secolo, sempre meno attente alle strutture materiali delle<br />
chiese minori, ne abbiamo notizia solo da dati indiretti: negli atti della visita pastorale<br />
di Malabaila 63 , che si svolge tra il 1830 ed il 1846, nelle brevi notazioni relative agli<br />
“Oratorii, Chiese locali, e del territorio” di Casorzo apprendiamo infatti che il San<br />
Giorgio è coperto a volte, ma soprattutto che nella chiesa sono presenti tre altari, e<br />
solo da questa notazione possiamo dedurre che in tale arco cronologico sia stato<br />
costruito il tempio a pianta centrale attiguo alla fabbrica romanica, il cui altare, quindi,<br />
si aggiunge a quello nell’abside ed all’altro probabilmente nel campanile.<br />
Dibattito critico<br />
La prima segnalazione della chiesa di Casorzo si deve a Niccolini 64 che nel 1877<br />
riconosce la parte più antica realizzata in pietra da taglio “d’ordine bisantino”<br />
nell’abside e nel fianco meridionale, segnala che il “tempietto grazioso di forma<br />
circolare ed a colonne” vi si è addossato in tempi recenti, oltre a soffermarsi sulle<br />
numerose iscrizioni, tesimonianza di avvenimenti accaduti nell’arco di cinque secoli.<br />
63 ASDC, Visite Pastorali, 494-513, Visita Pastorale del Vescovo Monsignor Francesco Ignazio Ichieri<br />
di Malabaila (1830 – 1846). Risposte. C. F. Volume II. cc. 47v-48:<br />
“ Degli Oratorii, Chiese locali, e del territorio.<br />
Oltre la parrocchiale vi sono nel recinto otto chiese, fuori una sola sotto li titoli la prima di S. Giorgio,<br />
e della Beata Vergine delle Grazie […] quelle del recinto sono di antica architettura […], tutte sono a<br />
volte, e tutte sufficientmente riparate […]. Hanno tutte un solo altare, fuori di quella di S. Giorgio, che<br />
ne ha tre […].<br />
Attiguo alla chiesa di S. Giorgio vi ha il campanile, e due campane.”<br />
64 G. NICCOLINI, A zonzo per il circondario di Casale Monferrato, Firenze-Roma-Torino 1877, pp.<br />
266-269.<br />
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