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Fulvio Cervini 38 analizza il tema dei campanili in facciata delle chiese liguri come dei<br />

“Westwerke atrofizzati”, aventi la principale funzione di riequilibrare le masse degli<br />

edifici: in tale contesto affronta brevemente le problematiche relative al Sant’Antonio<br />

di Rosignano, segnalando che il campanile, ora nascosto da una nuova facciata, è<br />

databile come i fianchi al XII-XIII secolo e, trovandosi sull’asse del coro, è un<br />

passaggio obbligato per chi accedeva frontalmente all’edificio.<br />

Carlo Aletto 39 ripercorre le vicende dell’edificio, restituendo quelle più recenti e<br />

meno conosciute, dalla sconsacrazione del 1930, ai primi restauri del 1939, alla<br />

realizzazione di un cinema all’interno del tempio nel 1948, sino al rifacimento del<br />

tetto nel 1980 ed i restauri dei tempi recenti, quali l’abbattimento delle pareti di<br />

tamponamento degli archi delle entrate laterali della facciata primitiva.<br />

La chiesa si trova all’interno del moderno abitato di Rosignano e nulla resta del<br />

tessuto urbanistico coevo all’erezione dell’edificio. La facciata, realizzata in laterizio,<br />

presenta una fronte neoclassica spartita da quattro paraste; svoltando l’angolo verso<br />

nord si nota che lo stesso tipo di muratura presente in facciata continua per circa tre<br />

metri di lunghezza anche sul fianco. Oltre si trova una notevole sutura, e la parete è<br />

evidentemente l’esito di diverse campagne costruttive. La parte mediana della parete<br />

fino a circa 268 centimetri dal suolo, infatti, è apparecchiata in filari omogenei di<br />

conci lapidei legati da sottili giunti di malta, ed in questa parte di muratura, verso est,<br />

si apre un’ampia monofora che presenta un setto lapideo all’interno della<br />

strombatura 40 . Al di sopra della quota precedentemente segnalata cambia la muratura,<br />

apparecchiata in conci non ben squadrati e laterizio; in laterizio è anche<br />

l’incamiciatura della parte bassa del fianco. Il blocco di struttura ad oriente rispetto<br />

alla monofora, il cui inizio è marcato dalla presenza di un contrafforte, è unicamente<br />

realizzato in laterizio.<br />

Il fianco meridionale presenta una situazione estremamente simile a quella ora<br />

analizzata. In questo caso è più alta l’incamiciatura, in quanto la strada si trova ad un<br />

38<br />

F. CERVINI, La pietra e la croce. Cantieri medievali tra le Alpi e il Mediterraneo, Ventimiglia 2005,<br />

pp. 76-83.<br />

39<br />

C. ALETTO, Chiese extraurbane della diocesi di Casale Monferrato. Repertorio storico-bibliografico<br />

degli edifici di culto cit., pp. 210-211.<br />

40<br />

La porzione occidentale di questa area di muratura probabilmente è stata ritessuta utilizzato i conci<br />

antichi, come pare mostrare l’apparecchiatura dei conci stessi e la sutura ad ovest della monofora. Non<br />

sono però state individuate documentazioni che possano attestare la cronologia di tale intervento.<br />

333

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