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Rosignano, Sant’Antonio Abate (già San Giovanni)<br />
La chiesa di San Giovanni non appare negli elenchi delle chiese della diocesi di<br />
Vercelli, neanche come cappella della vicina pieve dedicata a san Vittore: la prima<br />
testimonianza risale al 1343 25 .<br />
Tra il 1555, in surrogazione della distrutta pieve di San Vittore ed il 1653, quando<br />
viene soppresso il convento dei carmelitani in Rosignano, la chiesa riveste funzioni<br />
parrocchiali 26 . In questa fase viene visitata dal Montiglio 27 , che nel 1584 impartisce<br />
alcuni decreti riguardanti gli arredi liturgici. Il visitatore attesta che nell’edificio si<br />
trovano, oltre all’altare maggiore, altri cinque dedicati al Santo Spirito, a sant’Agata,<br />
alla Vergine, a san Nicola ed alla Vergine del Rosario; il Montiglio ordina di edificare<br />
una sacrestia, di restaurare il pavimento dell’edificio e di “imbianchire” le pareti, ma<br />
soprattutto di “levar quelle aque, et terra d’intorno, che marzano le mura”. Nel 1619 il<br />
vescovo Scipione Pascale non visita la struttura 28 , dagli atti della successiva visita<br />
25<br />
O. NICODEMI, Gli statuti inediti di Rosignano sopravvissuti alla ruina delle Libertà Comunali (secoli<br />
XIII-XVIII) con appendice di documenti membranacei, Alessandria 1907, p. 175.<br />
26<br />
C. CAPPELLARO, Rosignano Monferrato delle cose sulla storia, Rosignano Monferrato 1984, p. 260.<br />
27<br />
ASDC, Visite Pastorali, 456-459, Decreti della Visita Apostolica di Monsignor Carlo Montiglio<br />
(1584), Vescovo di Viterbo. cc. 137v-140:<br />
“ Nella parrochial chiesa di S.to Gio. Batt.a di Rosignano<br />
[…] L’altar maggiore si provedi dal piovano di sei tovaglie […], di tela sangalle verde, di quattro<br />
candelieri d’otone di baldachino che copri sopra esso altare, et di serraglio et faccia ridure la fenestra<br />
dell’ampolle et la bradella a debita forma.<br />
Provedi il detto piovano di tovaglia per il crucifisso ch’è sotto l’arco della volta del choro et d’un'altra<br />
per quel altro crucifisso maggiore ch’è aprèsso il muro che fa frontispicio al choro dove prima era<br />
l’altare grande et si inalzi più esso crocifisso sin’alla volta. […]<br />
L’altare di S.to Spirito si provedi dalla compagnia di S.to Spirito di croce candelari, carte di gloria con<br />
le cornici et tela sangallo, di serraglio […].<br />
L’altar di S.ta Agata ch’è delli tessitori si provedi da essi di tre tovaglie sottili, di croce, di candela, di<br />
fenestra, per l’ampolle di serraglio […].<br />
L’altar della Vergine s’alzi et s’allarghi alla debita misura, et si provedi di tela sangalle verde di<br />
bradella come di sopra […].<br />
L’altar di S.to Nicolao si provedi dalli scolari di tutte le suddette cose et altre necessarie essendo<br />
spogliato d’ogni cosa.<br />
Simil.te si provedi dalla confraternita l’altare del S.to Rosario di tela sangalle verde […].<br />
Non manchi la communità di far la sacristia ordinata nella visita apostolica passata sotto pene duplicate,<br />
non recedendo però dalle già incorse et di ristorar il pavimento del Choro et di tutta la chiesa, et facci<br />
imbianchire le muraglie et volte dove manchano, et levar quelle aque, et terra d’intorno, che marzano<br />
le mura, et le sepolture si riduchino tutte in forma da patroni, et alle fenestre il piovano facci far<br />
l’impannata di essa almeno et in choro li sedili, et lo provedi de lettorino, et de libri di graduali et<br />
d’antifonario, et poi di sacrario con le porte di legno, serratura et chiave.”<br />
28<br />
ASDC, Visite Pastorali, 458-464, Visita Pastorale del Vescovo Monsignor Scipione Pascale (1615-<br />
1623) dall’anno 1615 all’anno 1619. cc. 156v-157v:<br />
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