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nei 250 centimetri più prossimi alla facciata 23 . La parete nella sua porzione originaria,<br />

realizzata in conci di grandi dimensioni, pende verso ovest probabilmente in seguito<br />

ad un cedimento del terreno, le altre parti della muratura invece, come anche l’abside,<br />

sono state ripristinate in piano. Al culmine del fianco settentrionale è ancora possibile<br />

osservare i peducci, scalpellati, su cui si impostavano gli archetti pensili che possiamo<br />

immaginare monolitici come quello riutilizzato nel fianco sud. La muratura è coperta<br />

da intonaco nella parte più alta, pertanto non è possibile individuarne<br />

l’apparecchiatura.<br />

L’aula, all’interno, misura 6,50x4,20 metri, è pavimentata in quadrelle di cotto e<br />

coperta da volta a botte. Tutta la muratura è coperta da intonaco, ad esclusione della<br />

parte corrispondente al portale tamponato verso sud; il portale è originale, come<br />

conferma l’apparecchiatura dei conci che definiscono gli stipiti oltre all’imponente<br />

architrave monolitico, visibile anche all’esterno.<br />

Risulta evidente che l’edificio ha subito profonde e radicali trasformazioni: gli unici<br />

frammenti della muratura della prima fabbrica, realizzata con conci di grosse<br />

dimensioni apparecchiati in filari omogenei caratterizzati da giunti sottili, sono<br />

riconoscibili solamente nella parete meridionale verso la facciata, nella parte inferiore<br />

dell’abside e della muratura del fianco settentrionale. L’apparecchiatura della<br />

muratura sembra assimilabile a quella del San Quirico di Treville, databile al<br />

principio del XII secolo. Il culmine dei fianchi doveva essere decorato da archetti<br />

monolitici poggianti su peducci, unico elemento decorativo ancora visibile nella sua<br />

posizione originale al culmine del fianco nord: questa fabbrica ha subito<br />

evidentemente un danno strutturale consistente per il cedimento del terreno<br />

nell’angolo nord-ovest, come indica la marcata pendenza verso ovest dei corsi della<br />

muratura del fianco settentrionale, e, visto che il fianco meridionale si presenta<br />

fondamentalmente in piano, questo cedimento deve aver causato gravi danni ai due<br />

elementi, facciata e abside, che legano i due fianchi. Quando si opera il ripristino,<br />

probabilmente in tempi antichi e certamente prima della visita pastorale del Radicati<br />

del 1724 24 , si tenta di livellare le murature, come è evidente dall’apparecchiatura dei<br />

23 I mattoni utilizzati in questa parte dell’edificio misurano mediamenti 30x7,5 centimetri.<br />

24 ASDC, Visite Pastorali, 465-480, Visita pastorale del Vescovo mons. Pietro Secondo Radicati. Atti e<br />

decreti. P. Q. R. S. T. Z. Volume III. cc. 805v-806.<br />

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