Foscolo: La poesia delle “Grazie” e il Carme che non c'è - Giodi.it
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O danno a prezzo anima e brandi all’ire<br />
Di tiranni stranieri, o a fèra impresa<br />
Seguon avido re <strong>che</strong> ad innocenti<br />
Popoli appresta ceppi e lutto a’ suoi;<br />
Allor concede le Gorgoni a Marte<br />
Pallade, e sola tien l’asta paterna<br />
Con <strong>che</strong> i regi precorre alla difesa<br />
Delle leggi e dall’are, e per cui splende<br />
A’ magnanimi eroi sacro <strong>il</strong> trionfo. 1<br />
L’Atlantide è la misteriosa terra invisib<strong>il</strong>e agli uomini, ma vera come le<br />
speranze e le <strong>il</strong>lusioni, ove aleggia una suprema giustizia <strong>che</strong> si libra sulle beghe<br />
e le passioni umane, giudica con ugual metro vinc<strong>it</strong>ori e vinti e solo concede<br />
aiuto alle magnanime imprese.<br />
Più <strong>che</strong> l’oratoria infuocata dell’”Ortis” , a cui qualcuno si è richiamato per<br />
l’analogia con altri riferimenti storici, si vede qui, ancor più rarefatta dal clima<br />
m<strong>it</strong>ico di un paradiso perduto, la serena atmosfera dei “Sepolcri”. C’è lo stesso<br />
senso di giustizia fatale e immanente <strong>che</strong> fa giudice <strong>delle</strong> azoni umane la<br />
Morte:<br />
…a’ generosi<br />
Giusta di glorie dispensiera è morte.<br />
E Napoleone, l’”avido re” <strong>che</strong> “ad innocenti appresta ceppi e lutti ai suoi”, è<br />
accomunato ad Ulisse, a cui sottrasse le male acquistate armi di Aiace “l’onda<br />
inc<strong>it</strong>ata dagli inferni Dei”. Gli inferni Dei nel profondo degli abissi marini e<br />
Pallade nel fantastico regno dell’ideale sono entrambi simboli della fatal<strong>it</strong>à<br />
incombente sulle sorti umane. Ma è lontano da Pallade ogni senso di vendetta<br />
ed essa ci appare ancor più come l’idea stessa di una giustizia immanente <strong>che</strong><br />
anima e regola gli eventi degli uomini. Ed allora, quando Pallade fugge<br />
“nell’isola sua” con “tutte Dee minori” <strong>il</strong> Poeta ci descrive le delizie<br />
dell’Atlantide:<br />
1 U. F. “Poesie e Carmi” c<strong>it</strong>., pagg. 842-43<br />
… e quivi casti i balli<br />
Quivi son puri i canti, e senza brina<br />
I fiori e verdi i prati, ed aureo <strong>il</strong> giorno<br />
Sempre, e stellate e limpide le notti…<br />
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