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Foscolo: La poesia delle “Grazie” e il Carme che non c'è - Giodi.it

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Ma una volta riconosciuto <strong>il</strong> valore simbolico e f<strong>il</strong>osofico, ossia<br />

concettuale, <strong>che</strong> ha per <strong>il</strong> <strong>Foscolo</strong> <strong>il</strong> m<strong>it</strong>o, “unica materia capace di assorbire,<br />

senza offuscarlo, tutto <strong>il</strong> suo vasto mondo sentimentale e morale”, <strong>il</strong> cr<strong>it</strong>ico si<br />

impegna a fondo in questa ricerca del simbolo e del “significato”, la quale <strong>non</strong> è<br />

inut<strong>il</strong>e in sé, ma così com’è condotta, dà all’insieme una fiss<strong>it</strong>à <strong>che</strong> contrasta<br />

con la mob<strong>il</strong><strong>it</strong>à della concezione foscoliana.<br />

In realtà tanto i brani poetici quanto i sommari, gli s<strong>che</strong>mi, le prose<br />

cr<strong>it</strong>i<strong>che</strong> ecc. sono frutti di una cosante elaborazione spir<strong>it</strong>uale <strong>che</strong>, iniziatasi nel<br />

1803, venne protraendosi tra evoluzioni ed involuzioni d’ogni genere fino al<br />

1822. In questo processo rientrano così i frammenti poetici come le prose, <strong>che</strong><br />

rispecchiano fedelmente, gli uni e le altre, le varie fasi di quel travaglioso<br />

cammino destinato a <strong>non</strong> concludersi mai. Non c’è dunque né una <strong>poesia</strong> <strong>che</strong><br />

tenta invano di adeguarsi ad un rigido piano preformato, né una prosa <strong>che</strong> si<br />

sforza, altrettanto vanamente, di giustificare sul piano cr<strong>it</strong>ico e f<strong>il</strong>osofico, e di<br />

inserire in un’opera complessiva, una <strong>poesia</strong> nata a volte senza alcun freno<br />

cr<strong>it</strong>ico e alcun disegno concettuale.<br />

C’è solo un germe <strong>che</strong> cresce, si sv<strong>il</strong>uppa e si arricchisce, o va disperdendosi,<br />

lasciando di sé membra già nate o altre in gestazione, prive in gran parte di<br />

tessuto connettivo.<br />

Proprio sul tema della “mob<strong>il</strong><strong>it</strong>à” e sulla grande varietà dei temi poggia,<br />

infatti, la più recente cr<strong>it</strong>ica foscoliana, <strong>che</strong> tiene conto della complicata<br />

successione cronologica dei tanti brani di versi e di prosa raggiunta nella<br />

edizione cr<strong>it</strong>ica. Il rapporto fra le varie parti appare più chiaro sicchè le varie<br />

temati<strong>che</strong> in qual<strong>che</strong> modo si compenetrano in un contesto ciclico.<br />

Il concetto è espresso in modo chiaro e organico in questo giudizio del<br />

Turchi: “E’ importante r<strong>il</strong>evare, all’interno degli Inni, la presenza del delinearsi<br />

di un movimento quasi “a spirale”, di certi r<strong>it</strong>orni e di certe variazioni <strong>che</strong><br />

significano ampliamento e insieme alleggerimento, e, d’altra parte,la ricerca di<br />

una catarsi etico-estetica, in virtù della “compassione” e del “pudore”, <strong>che</strong> può<br />

generarsi solo da una trepidazione religiosa per la bellezza e per l’armonia in<br />

seno ad un affluire di motivazioni umane.”1<br />

1 U.F. “Le poesie” a cura di Marcello Turchi – M<strong>il</strong>ano, 2007 – pagg. 75-76<br />

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