IL SORASASS - Trentino Grande Guerra
IL SORASASS - Trentino Grande Guerra
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alla distruzione del bosco per l’approvvigionamento della legna da ardere che ne<br />
assicurava il funzionamento.<br />
Le calcàre potevano essere private o comunali. Talvolta gli stessi comuni<br />
mettevano all’asta le proprie calcàre. Tutte erano comunque soggette all’autorizzazione<br />
comunale o al potere politico. La calce prodotta veniva largamente esportata nelle valli<br />
prive di rocce calcaree e nella città. Da Terlago, ad esempio, stagionalmente partivano<br />
colonne di carri che portavano calce viva a Trento per l’edilizia e per l’agricoltura<br />
(iroràr le vigne). Nella Valle dei laghi, e quindi anche nella zona di Cadine e sul<br />
Sorasass, erano riconosciuti abilissimi calcheròti quelli di Ranzo. Negli ultimi periodi di<br />
utilizzo delle calcàre pochi erano infatti quelli di Cadine che vi lavoravano. Venivano<br />
pertanto chiamati gli “specialisti” che venivano appunto da Ranzo o da Margone.<br />
La formazione della calce era un’operazione abbastanza complessa e lunga che<br />
impiegava gli operai per alcuni giorni. Solitamente addossata ad un pendio, così da<br />
evitare la costruzione di un terrapieno di sostegno, veniva realizzata la base della calcàra<br />
utilizzando pietra porfirica, resistente al forte calore sprigionato durante la cottura. Una<br />
cupola chiudeva la camera di combustione munita di una bocca di carica. La calcara<br />
veniva quindi riempita con sassi di calcare, di pezzatura maggiore presso il fuoco,<br />
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