IL SORASASS - Trentino Grande Guerra
IL SORASASS - Trentino Grande Guerra
IL SORASASS - Trentino Grande Guerra
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
cancellare gli opifici lungo il torrente, hanno anche distrutto questi piccoli ma preziosi<br />
elementi.<br />
Degli opifici del Maiaro resta poco o nulla. Solo un grande mulino è stato<br />
salvato.<br />
* * *<br />
Le cartiere al Maiaro erano quattro o cinque. Le fondò la famiglia Dallechiavi<br />
che nel 1522 ottenne il privilegio di fabbricare carta «col monopolio della raccolta delle<br />
straze e dei scarnuzi» in tutto il Principato tridentino e di aprire una tipografia. Le<br />
cartiere si trasformarono quindi in officine e in molini.<br />
Da questa pittoresca località, d'inverno dimenticata dal sole, una volta molto<br />
importante, si diparte la strada che, a giro di sole, selvaggia e ardita, fra rocce e<br />
macchia, sale all'antico maso dell'Aria o Mas del Vent (m 374). Il toponimo è eloquente.<br />
Il vento, infatti, non manca, posto com'è il maso in una specie di incrocio di vallate, su<br />
di un gradone del dosso, luogo di transito di un sentiero forse preistorico che andava a<br />
Zambana scendendo il crinale del monte.<br />
Aspra la località, aspro il maso. Era dei Rungg. Da qui un sentiero si tuffa per la<br />
Valsorda o Val dei Castagnari al maso Rungg inferiore, anch'esso molto antico e posto<br />
sulla vetta di una collinetta rocciosa, che prima del 1858 bloccava verso nord la<br />
campagna della Vela (m 216). Era perciò detto Finestrelle, che è una corruzione di<br />
«Finis terrae» (fine della terra), altro tipico toponimo trentino. A nord del rilievo<br />
scorreva il fiume e si estendevano le paludi.<br />
L’importanza della strada era anche dovuta, in periodo bellico, dalla presenza di<br />
una teleferica che risaliva la stretta forra del Vela per proseguire fino alle Sarche.<br />
Questa teleferica serviva anche per il trasporto dei materiali edili utilizzati sul Sorasass i<br />
quali venivano scaricati presso l’edificio dell’attuale Albergo Posta e portati a dorso di<br />
mulo sulla montagna. Vi lavoravano anche i ragazzini ai quali venivano affidati<br />
sacchetti di sabbia dal peso di 10 Kg di cemento, sabbia, chiodi, e quanto altro<br />
necessario per la costruzione delle opere campali. Tracce dei piloni della teleferica sono<br />
ancora visibili lungo la vecchia strada. Uno lo si trova poco sopra la curva del<br />
Montevideo, diversi presso il greto del torrente sul crinale che scende dalla Groa, uno<br />
alla base del Doss Grum, vicino al bivio per Terlago. Presso il Bar Mudanda, sulla<br />
curva della Gardesana appena passato l’abitato di Vigolo Baselga, è ancora presente il<br />
robusto pilastro di sostegno dei cavi nel punto dove esisteva lo scambio dei carrelli della<br />
teleferica.<br />
21