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Precari ieri e oggi, quale il domani - Regione Toscana

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La debolezza economica dei lavoratori temporanei, unita all’incertezza<br />

del posto di lavoro, avvicina pericolosamente i lavoratori<br />

instab<strong>il</strong>i ad una condizione di “vulnerab<strong>il</strong>ità sociale”, specie<br />

in assenza di reti fam<strong>il</strong>iari che funzionino da argine rispetto<br />

al rischio di povertà.<br />

Si tratta di un aspetto forse sottovalutato dagli studi in materia,<br />

salvo le tesi di alcuni autori che recentemente hanno posto<br />

l’accento sulla relazione tra “società del rischio” e lavoro temporaneo<br />

(ranci, 00 ; Fullin, 003).<br />

E invece, in un sistema di protezione sociale come quello<br />

italiano che, contrariamente a molti degli altri contesti europei,<br />

non prevede alcuna forma di protezione sociale o di reddito minimo<br />

(vuoi “di inserimento”, “garantito”, “minimo” o di “ultima<br />

istanza”) rispetto ai “vuoti” retributivi che inevitab<strong>il</strong>mente<br />

costellano le carriere di buona parte dei lavoratori instab<strong>il</strong>i, vi<br />

sono alcuni categorie sociali per le quali si può a ragione parlare<br />

di “criticità” e “vulnerab<strong>il</strong>ità”. Sono in particolare gli adulti<br />

con contratti temporanei, ossia gli “intrappolati” nella flessib<strong>il</strong>ità,<br />

e i membri di famiglie senza alcun reddito stab<strong>il</strong>e (reyneri,<br />

005b).<br />

E, a questo proposito, va detto che tra gli intervistati, le situazioni<br />

in cui entrambi i coniugi siano inquadrati con contratti<br />

a termine sono tutt’altro che infrequenti. Nel 54% dei casi di chi<br />

ha un contratto a termine, <strong>il</strong> coniuge ha un contratto a tempo<br />

indeterminato, ma per l’11% (quasi <strong>il</strong> doppio della media generale)<br />

l’inquadramento contrattuale della persona cui si è legati<br />

affettivamente è quello del tempo determinato; nel 3% del totale<br />

<strong>il</strong> partner è in cerca di occupazione oppure non è attivo sul<br />

mercato del lavoro (comprendendo chi ne è uscito perché rassegnato<br />

all’impossib<strong>il</strong>ità di trovare un’occupazione), e nel 1 % dei<br />

casi svolge un lavoro autonomo (Tab. 6.13).<br />

tabella 6.13. Intervistati secondo la tipologia contrattuale e la condizione lavorativa<br />

del coniuge. Valori %<br />

tipologia contrattuale<br />

Occupato a tempo Occupato con<br />

indeterminato contratti a termine<br />

9<br />

Autonomo Inoccupato/<br />

inattivo<br />

tOtALe<br />

Tempo indeterminato 60,5 5,8 15,1 18,6 100,0<br />

Flessib<strong>il</strong>i 53,6 10,7 1 ,5 3, 100,0<br />

Autonomi 4 ,1 5,3 36,8 15,8 100,0<br />

TOTALE 57,5 6,9 16, 19,4 100,0

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