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Precari ieri e oggi, quale il domani - Regione Toscana

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metallo, carta, stampa, editoria, chimica e farmaceutica). Area<br />

che notoriamente offre ampie opportunità occupazionali alla<br />

propria popolazione residente – e non solo, come confermano<br />

gli ingenti flussi pendolari in ingresso – dove i livelli di scolarizzazione<br />

sono elevati ed in cui la quota di giovani disoccupati<br />

appare inferiore alla media (Bacci, 001).<br />

Il campione di lavoratori intervistati appartenenti al sistema<br />

fiorentino possiede un livello di istruzione significativamente più<br />

alto del totale (<strong>il</strong> 78% ha un titolo di studio medio-alto contro <strong>il</strong><br />

66% della media campionaria). Il settore di attività (Graf. 5.9)<br />

è prevalentemente <strong>il</strong> terziario (77%) suddiviso in: commercio<br />

(18%), servizi alle imprese ( 0%) servizi alle persone (33%) e alberghi<br />

e ristoranti (7%). Le attività manifatturiere sono meno r<strong>il</strong>evanti<br />

rispetto alla media campionaria ( 1% contro <strong>il</strong> 5,5%).<br />

Grafico 5.9. Settore di attività dei lavoratori intervistati. Firenze. Valori %<br />

Dal punto di vista degli sbocchi occupazionali di coloro che<br />

al 000 risultavano instab<strong>il</strong>i (Graf. 5.10), è <strong>il</strong> sistema che sembra<br />

offrire le più elevate probab<strong>il</strong>ità di stab<strong>il</strong>izzazione: <strong>il</strong> 57% degli<br />

intervistati ha avuto un esito occupazionale positivo (contro <strong>il</strong><br />

48% del dato medio).<br />

In linea con la media campionaria la quota di coloro che<br />

sono rimasti flessib<strong>il</strong>i (19%). Il 1 % è in cerca di lavoro e una<br />

quota molto più bassa rispetto alla media è sfociata nelle non<br />

forze di lavoro (1 % contro <strong>il</strong> 19%).<br />

Degno di r<strong>il</strong>ievo che nell’area si registri in assoluto <strong>il</strong> più alto<br />

livello di donne stab<strong>il</strong>izzate (55% contro <strong>il</strong> 4 % del dato medio),<br />

ma anche <strong>il</strong> fatto che nel sistema urbano sia presente <strong>il</strong> minor<br />

dislivello tra opportunità offerte alla componente femmin<strong>il</strong>e e a<br />

quella masch<strong>il</strong>e (i maschi stab<strong>il</strong>izzati sono <strong>il</strong> 50%, quindi 5 punti<br />

percentuali in più rispetto alla componente femmin<strong>il</strong>e) contro<br />

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