Precari ieri e oggi, quale il domani - Regione Toscana

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contro il 19,5% della media campionaria) e una percentuale rilevante di disoccupati ( 3%). L’unico dato positivo per questa categoria di lavoratori è la quota più significativa in assoluto di coloro che hanno intrapreso un percorso di tipo autonomo (15%). Per quanto riguarda i percorsi di transizione secondo il settore di attività avvenuti nel periodo 004- 006, la tabella 5.1 ci mostra come sia in particolare il settore delle attività manifatturiere/costruzioni quello dove le percentuali di esiti positivi, avvenute nell’ambito del settore di provenienza stesso sono risultate più elevate (40% di dipendenti stabili e 4% di autonomi). Seguono, a notevole distanza, i servizi alle imprese ( 4% dipendenti stabili e 8% autonomi) e il commercio ( 8% dipendenti stabili). A ruota vengono i servizi alle persone ( 1% dipendenti stabili e % autonomi) e gli alberghi e i ristoranti ( 1% dipendenti stabili). È soprattutto in questo ultimo settore che è risultato particolarmente elevato il peso degli inoccupati ( 9%), a testimonianza di come tale ambito di attività rappresenti, come noto, possibilità di lavoro stagionale e quindi favorisca percorsi di instabilità caratterizzati da frequenti entrate e uscite dal mercato del lavoro, ma anche opportunità per i giovani o per le donne che non hanno possibilità di lavorare continuativamente per tutto l’anno (impegni scolastici, carichi familiari, ecc.) 11 . Grafico 5.8. Tipologia contrattuale al 2000 per condizione occupazionale attuale. Valori % 11 L’esercizio non è stato effettuato per il settore agricolo perché caratterizzato da numeri assoluti troppo bassi. 64
tabella 5.1. Settore di attività al 2004 per condizione occupazionale attuale 12 . Valori % stabilizzati nello stesso settore Autonomi nello stesso settore 65 Altri occupati Inoccupati tOtALe Agricoltura 0,0 0,0 100,0 0,0 100,0 Attività manifatturiere e Costruzioni 40,0 4,4 46,7 8,9 100,0 Commercio 7,6 0,0 51,7 0,7 100,0 Alberghi e ristoranti 1,4 0,0 50,0 8,6 100,0 Servizi alle aziende 4,0 8,0 68,0 0,0 100,0 Servizi alle persone 1,0 1,6 6 ,9 14,5 100,0 TOTALE 6, ,7 58,5 1 ,6 100,0 5.3. La flessibilizzazione nei diversi sistemi locali Prioritario obiettivo conoscitivo dello studio che presentiamo è stato quello di analizzare i percorsi di transizione di lavoratori flessibili al 000, appartenenti a sistemi economico locali rappresentativi dell’articolata struttura socioeconomica della Toscana, per verificare se l’esperienza lavorativa flessibile ha assunto per i singoli protagonisti un “ponte per una professionalizzazione” o una “trappola” verso la marginalità e con quali peculiarità a livello territoriale. Abbiamo deciso di ragionare a livello di singolo sistema, ipotizzando una sorta di autocontenimento di questi ultimi, in virtù del fatto che i lavoratori appartenenti ai singoli sistemi locali al 000, per la stragrande maggioranza, sono risultati ancora lavorare e risiedere nelle stesse aree di riferimento. Ma vediamo di seguito l’analisi per singolo sistema locale. • Firenze (Sistema urbano) Iniziamo la nostra analisi con Firenze, sistema urbano, caratterizzato da una struttura produttiva estremamente complessa, fortemente specializzata in tutte le componenti del terziario, ma che mostra anche elevati livelli di incidenza nelle attività industriali (in particolare la meccanica, ma anche prodotti in 1 Dal calcolo sono esclusi gli inabili e i pensionati e tutti coloro che al 004 non lavoravano. Tra gli altri occupati sono inclusi tutti coloro che lavoravano in un settore di attività diverso da quello del 004 sia in modo autonomo chedipendente (sia stabile che flessibile).
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