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Precari ieri e oggi, quale il domani - Regione Toscana

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contrazione dei rapporti di lavoro con finalità formative è tale<br />

che si verifica una sorta di effetto sostituzione di questi con <strong>il</strong><br />

più generico contratto a termine.<br />

In diminuzione anche la categoria residuale delle altre tipologie<br />

contrattuali e degli occupati che non hanno saputo indicare<br />

<strong>il</strong> loro tipo di contratto.<br />

I risultati di indagini dirette alle aziende, condotte sia a livello<br />

regionale che nazionale, sopperiscono a tali lacune informative,<br />

indicando come la nuova normativa non abbia modificato<br />

affatto <strong>il</strong> panorama di riferimento delle imprese nella scelta e<br />

nell’ut<strong>il</strong>izzo delle diverse tipologie contrattuali. La prima indagine<br />

IrPET sulla flessib<strong>il</strong>ità del lavoro in <strong>Toscana</strong> (Giovani, 005)<br />

ha evidenziato da parte degli imprenditori scarsi livelli di conoscenza<br />

della Legge 30/ 003 (e delle novità in materia di istituti<br />

contrattuali) e basse previsioni di ut<strong>il</strong>izzo delle nuove forme di<br />

lavoro flessib<strong>il</strong>e.<br />

Anche a livello nazionale l’indagine di Confindustria indica<br />

per <strong>il</strong> 004 un ut<strong>il</strong>izzo più che marginale dei rapporti di lavoro<br />

riconducib<strong>il</strong>i alle nuove disposizioni normative, attribuito da un<br />

lato alla scarsa conoscenza da parte degli imprenditori, dall’altro<br />

all’assenza della necessaria disciplina di dettaglio, come nel<br />

caso dello staff leasing (Guelfi, Trento, 006; Centro Studi Confindustria,<br />

006).<br />

In riferimento al lavoro parasubordinato, l’introduzione della<br />

collaborazione a progetto era, nell’intenzione del legislatore,<br />

lo strumento per far emergere le false posizioni di lavoro autonomo<br />

e trasformarle in rapporti di lavoro subordinato.<br />

In realtà analisi recenti basate su elaborazioni di dati INPS<br />

mostrano come, a distanza di due anni dall’entrata in vigore della<br />

Legge 30/ 003 e dei relativi decreti attuativi, non solo non si<br />

sia verificato un ridimensionamento del fenomeno, ma per molti<br />

collaboratori poco è cambiato dal punto di vista sostanziale<br />

(IrES, 005; NIDIL CGIL, 005).<br />

La maggioranza dei co.co.co. ha solo modificato la propria<br />

denominazione, passando ad essere collaboratori a progetto,<br />

ma i caratteri della loro prestazione lavorativa continuano ad<br />

essere sim<strong>il</strong>i a quelli del lavoratore dipendente: in generale i collaboratori<br />

dichiarano di avere un unico committente, lavorano<br />

prevalentemente presso la sede del committente, sono tenuti a<br />

rispettare un orario di lavoro.<br />

Assai rari sono i casi di stab<strong>il</strong>izzazione con un contratto a<br />

tempo indeterminato, mentre r<strong>il</strong>evante è <strong>il</strong> fatto che in non pochi<br />

casi <strong>il</strong> collaboratore è stato indotto alla apertura della parti-<br />

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