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Precari ieri e oggi, quale il domani - Regione Toscana

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4. Il lavoro intermittente<br />

Il lavoro intermittente o a chiamata trova la sua origine nell’esperienza<br />

statunitense, dove è particolarmente diffuso nel settore<br />

terziario e della Pubblica Amministrazione.<br />

In Europa <strong>il</strong> solo paese in cui ha trovato diffusione è l’Olanda<br />

dove assume la denominazione di “job on call” o “stand-by<br />

workers”.<br />

In Italia <strong>il</strong> primo approccio a tale figura contrattuale è stato<br />

frutto della contrattazione collettiva; in seguito, pur in assenza<br />

di una specifica disciplina, si è fatto ricorso a forme di lavoro<br />

intermittente, soprattutto nel settore terziario, per sopperire a<br />

esigenze temporanee e occasionali, estranee dal normale ciclo<br />

produttivo, ovvero per sostituzione di personale.<br />

Il D.Lgs. n. 76/ 003 definisce <strong>il</strong> lavoro intermittente come quella<br />

tipologia contrattuale nella <strong>quale</strong> <strong>il</strong> lavoratore si pone, a tempo<br />

determinato o indeterminato, a disposizione del datore di lavoro,<br />

<strong>il</strong> <strong>quale</strong> può usufruire della sua prestazione lavorativa “chiamandolo”<br />

di volta in volta a eseguire una determinata attività,<br />

nel rispetto di un periodo minimo di preavviso (un giorno).<br />

Il lavoro intermittente è caratterizzato da: “discontinuità o intermittenza”<br />

delle prestazioni svolte dal lavoratore e la c.d. “indennità<br />

di disponib<strong>il</strong>ità” che compensa la disponib<strong>il</strong>ità del prestatore<br />

di lavoro per <strong>il</strong> periodo concordato.<br />

La finalità di tale tipologia contrattuale è, dunque, quella di soddisfare<br />

esigenze lavorative “temporanee”, come avviene per la<br />

“somministrazione di lavoro” e per <strong>il</strong> contratto di lavoro a tempo<br />

parziale.<br />

rispetto al primo, <strong>il</strong> lavoro intermittente si caratterizza per la<br />

b<strong>il</strong>ateralità del rapporto (nel lavoro interinale si ha un rapporto<br />

tr<strong>il</strong>aterale tra somministratore, ut<strong>il</strong>izzatore, lavoratore). Si differenzia,<br />

invece, dal part-time per l’assenza di una predeterminazione<br />

del periodo lavorativo: nel lavoro a chiamata, infatti, la<br />

disponib<strong>il</strong>ità del dipendente è “continua” perché la prestazione<br />

lavorativa richiesta è connessa alle necessità dell’assetto produttivo<br />

o organizzativo ed è, quindi, assolutamente “incerta”.<br />

5. Il lavoro a progetto<br />

I rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.)<br />

hanno rappresentato in questi ultimi anni un elemento di grande<br />

flessib<strong>il</strong>ità nel mercato del lavoro italiano.<br />

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