In questo caso non è possib<strong>il</strong>e stimare efficacemente l’errore percentuale della stima rispetto alla proporzione vera in quanto, essendo la proporzione vera un valore compreso tra 0 ed 1 può avvicinarsi anche molto allo 0 rendendo l’errore percentuale smisuratamente elevato (anche quando le stime sono buone). In questo caso si calcola semplicemente lo scarto assoluto tra stima e parametro. Considerando che la distribuzione della proporzione campionaria è una Binomiale relativa con media p e varianza p(1-p)/n e notando che tale distribuzione tende asintoticamente ad una normale lo scarto assoluto può essere calcolato nel seguente modo: ass = 1,96 ⋅ Nella tabella 3 si mostrano gli errori assoluti calcolati al variare della numerosità e del parametro p. € tabella 3. Errori assoluti al 95% di confidenza 184 P ⋅ (1 - P) n Numerosità/p 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 10 18,6 4,8 8,4 30,4 31,0 30,4 8,4 4,8 18,6 0 13,1 17,5 0,1 1,5 1,9 1,5 0,1 17,5 13,1 40 9,3 1 ,4 14, 15, 15,5 15, 14, 1 ,4 9,3 60 7,6 10,1 11,6 1 ,4 1 ,7 1 ,4 11,6 10,1 7,6 80 6,6 8,8 10,0 10,7 11,0 10,7 10,0 8,8 6,6 100 5,9 7,8 9,0 9,6 9,8 9,6 9,0 7,8 5,9 150 4,8 6,4 7,3 7,8 8,0 7,8 7,3 6,4 4,8 00 4, 5,5 6,4 6,8 6,9 6,8 6,4 5,5 4, 50 3,7 5,0 5,7 6,1 6, 6,1 5,7 5,0 3,7 300 3,4 4,5 5, 5,5 5,7 5,5 5, 4,5 3,4 350 3,1 4, 4,8 5,1 5, 5,1 4,8 4, 3,1 400 ,9 3,9 4,5 4,8 4,9 4,8 4,5 3,9 ,9 450 ,8 3,7 4, 4,5 4,6 4,5 4, 3,7 ,8 500 ,6 3,5 4,0 4,3 4,4 4,3 4,0 3,5 ,6 550 ,5 3,3 3,8 4,1 4, 4,1 3,8 3,3 ,5 600 ,4 3, 3,7 3,9 4,0 3,9 3,7 3, ,4 650 ,3 3,1 3,5 3,8 3,8 3,8 3,5 3,1 ,3 La variab<strong>il</strong>ità massima si ottiene quando P = 0,5, dunque ass = 0,98/n. La seguente tabella mostra per diverse numerosità campionarie e diversi valori di p l’errore assoluto che si può commettere nella stima della proporzione con la probab<strong>il</strong>ità del 95%.
• Gli intervistati L’Osservatorio longitudinale, nel suo primo anno di attività, si è posto quindi l’obiettivo di re-intervistare soggetti colti all’interno del campione di intervistati che al 004 erano risultati ancora flessib<strong>il</strong>i o che invece erano all’epoca usciti dalle forze di lavoro (esclusi i pensionati). Prioritario obiettivo conoscitivo è stato quello di analizzare gli sbocchi occupazionali di questi lavoratori per cogliere, a distanza di altri due anni, qual è la loro posizione nel mercato del lavoro, e se questa è scelta oppure subita. Lo scopo di questa r<strong>il</strong>evazione (e delle successive) è dunque quello di seguire nel tempo i percorsi lavorativi di lavoratori atipici, distinti per settore di attività e sistema locale di appartenenza, per comprendere se le tipologie contrattuali flessib<strong>il</strong>i rappresentano un trampolino verso la stab<strong>il</strong>izzazione nel mercato del lavoro o un intrappolamento nella precarietà. Nel campione è stato deciso di intervistare, come gruppi di controllo, anche coloro che al 004 si erano stab<strong>il</strong>izzati con un contratto a tempo indeterminato o con un lavoro di tipo autonomo. Nelle tabelle 4 e 5 sono riportati gli esiti degli oltre 1.800 contatti telefonici, avvenuti tra <strong>il</strong> 4 gennaio e <strong>il</strong> 13 febbraio 006, che hanno portato al risultato finale di 900 interviste. tabella 4. Esito numeri contattati 185 VA % Numero inesistente/sbagliato 1 7 7,0 Accetta intervista 900 49,3 richiamare (è stata effettuata almeno 1 telefonata) 504 7,6 rifiuta 109 6,0 Non è mai rintracciab<strong>il</strong>e/Ha cambiato abitazione 147 8,0 Interotto 40 , TOTALE 1.8 7 100,0
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