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Precari ieri e oggi, quale il domani - Regione Toscana

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Conclusioni<br />

La prima indagine longitudinale sul lavoro flessib<strong>il</strong>e in <strong>Toscana</strong><br />

mostra innanzitutto come la presenza del lavoro a termine sia<br />

sempre più r<strong>il</strong>evante e diffusa in modo cap<strong>il</strong>lare in tutta la regione:<br />

dal 4,4% del 1993 al 1 ,5% del 006, dato che si pone comunque<br />

al di sotto di quello nazionale (13,1%) ed europeo (14,4%).<br />

Ma come valutare questa crescita? Quali gli esiti per le persone<br />

coinvolte in traiettorie di questo tipo? Quale la qualità del<br />

lavoro attivato? Queste le principali domande che <strong>il</strong> gruppo di<br />

lavoro si è posto nelle varie fasi della ricerca. Ecco, in sintesi, le<br />

principali risposte a tali quesiti.<br />

La prima conclusione è che la diffusione di figure lavorative<br />

atipiche non è cresciuta solamente tra le generazioni in ingresso<br />

sul lavoro ma anche tra le fasce adulte di uomini e donne, segnalando<br />

come siano sempre più elevate le probab<strong>il</strong>ità di rimanere<br />

intrappolati nella precarietà.<br />

Ma l’elemento fondamentale per valutare i lavori a termine è<br />

comprendere se questi ultimi stiano segmentando <strong>il</strong> mercato del<br />

lavoro in lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, i primi con<br />

<strong>il</strong> massimo delle tutele e garanzie, i secondi poco o per niente<br />

protetti dal nostro sistema di welfare.<br />

È stato per questo ritenuto cruciale, ed è la novità assoluta<br />

di questo studio, adottare un approccio longitudinale al fine di<br />

“seguire” la situazione di un gruppo di lavoratori, per un periodo<br />

di tempo di sei anni, con l’obiettivo di comprendere in che<br />

misura i lavori temporanei finiscano per trasformarsi in occupazioni<br />

stab<strong>il</strong>i all’interno delle traiettorie dei singoli lavoratori.<br />

L’indagine mostra in modo evidente come le probab<strong>il</strong>ità di<br />

stab<strong>il</strong>izzazione non aumentino in modo lineare con <strong>il</strong> passare<br />

del tempo, anzi. Trascorso un certo numero di anni da un avviamento<br />

al lavoro con tipologia contrattuale instab<strong>il</strong>e crescono,<br />

al contrario, le possib<strong>il</strong>ità di rimanere invischiati in quelle che<br />

sono state definite sequenze occupazionali di tipo “job carousel”<br />

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